Ispirata da ricordi personali e forme astratte, la serie Eyebowl – un gioco di parole che racchiude il fulcro della sua pratica artistica – rappresenta per Gulbran un punto di partenza e un ritorno alle origini. “La serie Eyebowl sta all’origine della mia pratica ceramica,” racconta l’artista. E questo legame personale è evidente in ogni dettaglio: “La prima ciotola è stata un omaggio al mio gatto Huckleberry dopo la sua morte. Aveva una macchia bianca su un lato del muso, e molte delle Eyebowl portano un solo cerchio bianco sulla guancia del volto del gatto, in suo tributo. Lavorando su queste piccole opere, ho sviluppato la mia tecnica di smaltatura, e da queste ciotole è nata una ceramica più ampia, con animali interi e immagini più ricche. Questo è stato il dono di Huckleberry per me.”
La serie emana un’intimità che deriva non solo dalla storia personale dell’artista, ma anche dalla forma fisica stessa di questi oggetti. “Penso a questa serie come a ciotole-relazione,” spiega Gulbran. “Sono oggetti intimi, da tenere tra le mani e guardare faccia a faccia. Hanno un volto umano e uno di gatto. Essendo un unico recipiente con due volti, rappresentano il legame con un altro essere o con una parte di sé.” Queste ceramiche familiari sorpassano il confine tra arte e intimità, e invitano chi le osserva a tenere tra le mani un frammento del mondo di Gulbran, il ricordo di Huckleberry e, forse, anche a maneggiare il riflesso di noi stessi.