Diego Perrone
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Biografia
Diego Perrone è nato ad Asti nel 1970. Vive e lavora tra Milano e Asti.
La visione e la poetica universali di Diego Perrone sono profondamente radicate nel particolare fascino misterioso delle vite di provincia e di periferia. Vita rurale e paesaggi spaventosi e nebbiosi dove, tra le colline, si trovano piccole ville brutaliste, epicentro dell'artista di ogni nevrosi. Perrone sfida queste esistenze psicotiche, ma apparentemente impeccabili, entrando e uscendo in punta di piedi da uno stordimento surreale abitato da macchinari agricoli, pesci e forme misteriose.
Le sue mostre personali includono: Pendio piovoso frusta la lingua, MACRO - Museum of Contemporary Art of Rome, Rome (2022); La notte all’indietro pesa, National Roman Museum, Palazzo Massimo, Rome (2019); War Games, curated by Francesco Garutti, Villa del Principe - Palazzo di Andrea Doria, Genoa (2017); Margini, Oratorio di Santa Maria delle Grazie, Vigoleno (2017); Void Cinema Congress Death, MASSIMODECARLO, London (2014); Il Servo Astuto, Museion, Bolzano (2013); La mamma di Boccioni in ambulanza e la fusione della campana, CAPC Musèe d’Art Contemporain, Bordeaux (2007); Totò nudo e la fusione della campana, curata da Francesco Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin (2005).
Le sue mostre collettive includono, tra le tante: Espressioni Con Frazioni, Castello Di Rivoli Museum, Turin (2022); Come Prima, Meglio Di Prima, MASSIMODECARLO, Milan (2020); Take Me (I’m Yours), curated by Christian Boltanski, Hans Ulrich Obrist and ChiaraParisi, Villa Medici, Rome (2018); Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana, curated by Vincenzo de Bellis ,Triennale di Milano, Milan (2015); Nathalie Djurberg & Diego Perrone, Whitechapel Gallery, London (2008); After Nature, New Museum, New York (2008); The Shapes of Space, Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2007); Perspectif cinema 2003-2004, screenings, Centre Georges Pompidou, Paris (2004); Animations, P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2001).
Il lavoro di Diego Perrone è stato inserito nella 53a Biennale di Venezia, a cura di Massimiliano Gioni - Il Palazzo Enciclopedico, Venezia (2013).