Giulia Cenci è nata a Cortona, Italia, nel 1988 e oggi vive e lavora ad Amsterdam e in Toscana.
Nel suo processo di osservazione Giulia Cenci seleziona elementi che sono dettagli irrilevanti di oggetti industriali o parti del nostro ambiente, capaci di esprimere vulnerabilità, promesse e fallimenti dell'attività umana. Le conseguenze del nostro passato, la struttura della società e le condizioni del sé in una contemporaneità definita da prodotti e avatar, suggeriscono all'artista visioni di habitat ipotetici. Qui, oggetti di scarto ed elementi naturali si fondono con prototipi animali e umani, organizzati in gruppi seriali o isolati alla ricerca di soggettività. Le figure e le strutture formano ambienti privi di un ordine gerarchico logico. Concetti come la specie o il genere sono messi in discussione, nel tentativo di rovesciare una forma reale di dominio di un gruppo o di un individuo su un altro. Queste installazioni mostrano un costante senso di duplicità: l'appartenenza a forme e disegni noti e ripetuti nel nostro presente e l'esasperazione delle azioni scultoree, nel tentativo di ottenere oggetti fortemente impuri. La tecnica e la tecnologia, la ripetizione, la somiglianza e l'idea di riproduzione popolano ambienti in cui i corpi dei visitatori spesso sono parte, diventando materia aggiuntiva che reagisce con il “resto”.
Le sue opere sono state esposte alla 59° Biennale di Venezia The Milk of Dreams, alla High Line di New York, al MUDAM di Lussemburgo, al Goldsmith CCA di Londra, al MAXXI di Roma, al Centro Pecci di Prato e a Palazzo Re Rebaudengo di Guarene.