Ain't Misbehavin' - Nicole Wittenberg à la Maison La Roche
MASSIMODECARLO e Fondation Le Corbusier sono liete di presentare Ain't Misbehavin' a Maison La Roche.
Qual è la natura dell’espressione? È qualcosa di immediato e fugace, un’emissione rapida di qualcosa di interno e sentito? Oppure è il riempimento di un divario tra la sostanza della realtà fisica e la sua apparenza piana? Queste domande sono al centro della pratica pittorica di Nicole Wittenberg, che prende come soggetto scene, elementi e incontri con il mondo naturale, illustrati con particolare intensità in questa raccolta di opere dipinte su tela presentate a Maison La Roche.
L’architettura di Le Corbusier è nota per sfumare il confine tra spazi interni ed esterni, dando rilievo alla luce naturale per stabilire un’elegante transizione tra le strutture costruite e l’ambiente circostante. I progetti di Le Corbusier si distinguono per una poetica dello spazio, una certa geometria aggraziata che enfatizza l’espressività, e uno spostamento del punto di vista che porta l’esterno all’interno, e viceversa.
La sensibilità artistica di Wittenberg abbraccia questa affinità per il mondo naturale e per l’importanza della luce. Tuttavia, le sue pitture si oppongono al linguaggio della purezza e pulizia di Le Corbusier — “una casa è una macchina per abitare” resta una delle sue frasi più famigerate — offrendo sensazioni meno definite e trascendenti.
Le sue opere evocano invece un espressionismo carico di emozione ed esperienza grezza, con un movimento dinamico che è insieme ruvido e vivace. L’uso di toni accesi richiama La Teoria dei Colori di Goethe (1810), una delle prime spiegazioni dell’impatto psicologico dei colori, che suggerisce che l’occhio non sia solo un organo sensoriale, ma anche creativo. Questi aspetti del lavoro di Wittenberg, animati come sono, mettono in moto uno scambio ancor più fruttuoso con lo spazio sereno di Le Corbusier.
“Ain’t Misbehavin’” presenta una serie di dipinti di Wittenberg sviluppati a partire da suoi schizzi preparatori en plein air realizzati con i pastelli. Raccontano i piaceri del giardino in fiore, ma anche il desiderio di registrare questi momenti temporanei come impressioni, poiché le opere rappresentano una fase di sviluppo che si colloca tra l’immediatezza della pittura in situ e il lavoro mnemonico di rifinitura nel suo studio.
Il processo suggerisce anche una correlazione tra transitorietà e presenza profonda. Sebbene non eseguiti “sul campo”, i dipinti sono realizzati con un movimento dinamico che delinea uno spazio psichico ed emotivo, e che conserva l’energia dell’incontro. L’artista mira a trasmettere sentimenti elusivi, momenti fugaci e transitori, un senso di connessione con il mondo naturale che è universale ma impossibile da descrivere, e un senso di empatia verso altre forme di vita.
Le opere sono vivide. Figure botaniche si torcono, si attorcigliano e ruotano all’interno del piano pittorico, spingendosi contro i bordi della tela. In queste opere, in particolare, Wittenberg mette in relazione la superficie dipinta con le superfici di elementi naturali locali — foglie, steli, petali, cortecce — creando una poliritmia visiva che richiama il suo spesso citato amore per il jazz. Come il jazz, le opere sono sincopate: esprimono una cadenza deviata.
Il jazz, un genere difficile da definire, è in costante evoluzione, e quell’essenza fugace, temporale, mutevole è infusa nel lavoro di Wittenberg. Come il jazz, le sue tele non sono né completamente composte né totalmente improvvisate: seguono una logica musicale che consente una certa libertà espressiva e che accentua il tocco e il sentire. Come il movimento di una voce che si muove su una melodia — quella di Billie Holiday, ad esempio, che percorre la melodia della sua registrazione del 1958 di “Ain’t Misbehavin’” con uno stile impeccabile — l’approccio pittorico di Wittenberg invita a vedere in modi diversi, che superano o si pongono in alternativa ai modelli empirici di osservazione — e di essere con — i fenomeni della natura.
Artista
Nicole Wittenberg (nata nel 1979) è un'artista americana con sede a New York. È curatrice, docente, scrittrice e pittrice.
I dipinti di Wittenberg rivelano scene intime e meditative del mondo che la circonda. Esplorando dapprima il luogo prescelto attraverso composizioni sciolte a pastello realizzate en plein air, Wittenberg cattura le sensazioni del suo soggetto, per poi reimmaginarle sulla tela, dove una singola composizione subisce spesso una serie di trasformazioni.
Wittenberg attinge alla ricca tradizione storica dell'arte dei pittori che trovano ispirazione nel mondo naturale, utilizzando i precedenti della scuola veneziana, degli impressionisti, dei fauves e dei paesaggisti americani, tra gli altri. Wittenberg ha sviluppato una serie di dipinti dedicati ai vari scenari naturali che ha incontrato, tra cui gli enigmatici paesaggi del Maine, i tramonti apocalittici durante gli incendi della California e gli specchi d'acqua come il Mar Egeo, il Mar dei Caraibi e l'Oceano Pacifico. Sebbene le sue composizioni nascano dall'osservazione e dalla vita, Wittenberg privilegia uno stato emotivo, rendendo l'ambiente circostante con colori brillanti e segni automatici ed espressivi. Le creazioni che ne derivano sono scorci personali e non mediati di panorami universali.
Wittenberg è nata a San Francisco, in California, e ha conseguito il BFA presso il San Francisco Art Institute nel 2003. Nel 2012 ha ricevuto l'ambito premio John Koch dell'American Academy of Arts and Letters come miglior giovane pittore figurativo. Dal 2011 al 2014 ha insegnato alla New York Studio School of Drawing, Painting and Sculpture e alla Bruce High Quality Foundation University e nel 2017 è stata docente del dipartimento di teoria critica alla School of Visual Arts di New York.
Le opere di Wittenberg sono presenti in molte collezioni importanti, tra cui il Solomon R. Guggenheim Museum, New York, NY; l'Albertina, Vienna, Austria; il Boston Museum of Fine Art, Boston, MA; l'Aishti Foundation, Beirut, Libano; e altre.