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The Waves

Date
15.03.2023 | 15.04.2023
File
PRESS RELEASE
FLOORPLAN
Vlcsnap 2023 06 20 12h43m56s570
Vlcsnap 2023 06 20 12h46m35s567

MASSIMODECARLO Londra è lieta di presentare The Waves, la prima personale della pittrice americana Lily Stockman con la galleria.

Lily Stockman riprende il titolo dell'omonimo romanzo sperimentale di Virginia Woolf del 1931, narrato in soliloqui da sei amici dall'infanzia alla vecchiaia. Le narrazioni refrattive di Woolf, guidate dai pensieri dei personaggi, assomigliano a qualcosa che va oltre la portata di un romanzo tradizionale - piuttosto a un poema pittorico della coscienza. I primi ricordi di questi amici sembrano addirittura descrizioni di dipinti:

‘I see a ring,’ said Bernard, ‘hanging above me. It quivers and hangs in a loop of light.’ ‘I see a slab of pale yellow,’ said Susan, ‘spreading away until it meets a purple stripe.’ ...‘I see a crimson tassel,’ said Jinny, ‘twisted with gold threads.’

Leggendo i loro pensieri, vediamo come ogni personaggio interpreta il mondo esterno in un modo differente. Questi ricordi e modi di intendere il mondo scandiscono il romanzo, si susseguono e si ripetono come onde incessanti che si infrangono e si ritirano nel corso della narrazione. Anche la mostra di Stockman, composta da dodici dipinti olio su lino, richiama una sensibilità vivida, tratta dai suoi ricordi e dalla memoria collettiva dell'infanzia delle sue tre sorelle. Il gruppo di opere è concepito come un tutt'uno, con motivi e colori che ritornano in tutte le opere, mimetizzandosi, riapparendo e duplicandosi come dei margini sfumati di una memoria collettiva tra sorelle.

Stockman fa spesso riferimento alla "grammatica" dei suoi dipinti; la sua gamma di motivi biomorfi definisce un lessico visivo distintivo che si dispiega all'interno della struttura di confini radianti con la fermezza dei segni di punteggiatura grammaticali. Mescolando con cura opere di piccole dimensioni (che lei paragona a "verbi") e opere di grandi dimensioni ("nomi"), l'artista crea un ritmo visivo fluttuante attraverso la mostra e un ritmo fisico mentre si percorrono le sale: avvicinandosi per scrutare i dettagli, indietreggiando per cogliere l'insieme.

Le opere di Stockman sono piene di allusioni eufrastiche; il dittico viola e oro Tyger Tyger prende il titolo dalla famosa poesia di William Blake. Molti dei dipinti in mostra alludono anche all'architettura circostante, imitando elementi della storica dimora georgiana del 1723. Camminando tra i quadri Tyger Tyger fino alla galleria successiva, si nota che la loro composizione prende in prestito le cornici rococò degli specchi. I cornicioni, i dentelli e le altre decorazioni della casa londinese di MASSIMODECARLO sono replicati in tutti i dipinti di Stockman, le cui forme e i cui contorni sono un perfetto collante per i suoi morbidi soggetti interni.

La presenza di un ritmo visivo generale che informa la struttura della pittura ricorda l'élan vital - la forza vitale - del filosofo francese di inizio Novecento Henri Bergson, che prese d'assalto Parigi, e successivamente Londra, ispirando elementi del cubismo e del fauvismo e influenzando lo stile letterario modernista, compreso il flusso di coscienza di Woolf. L'élan vital è un impulso originale e comune alimentato da una perenne "simultaneità di flussi" o energia che attraversa tutti gli esseri viventi: fiori, animali e uomini, suscitando vita, crescita e intuizione creativa. La mostra di Stockman nasce senza dubbio da questa tradizione.

L'artista utilizza metodi di struttura per dipingere ciò che definisce "l'esperienza di essere nel mondo naturale". Non si tratta solo di dipingere la natura, ma dell'esperienza di essere all'interno e in sintonia con il suo mondo. Il piccolo dipinto arancione, malva e ambra Meadow Brown imita le ali dell'omonima farfalla, con un livello di dettaglio possibile solo grazie a un lungo studio dell'insetto. Il dipinto è ripetuto all'interno dell'opera più grande Great Dixter, che prende il nome dall'amato giardino nella campagna del Kent, famoso per le sue eroiche bordure decorative che nascondono una natura selvaggia di fiori, erbe e fiori selvatici - e che ospita la comune farfalla marrone dei prati.

Man mano che i personaggi della Woolf invecchiano, la loro comprensione si sviluppa e descrivono non solo ciò che vedono visivamente, ma combinano diverse esperienze sensoriali in descrizioni caleidoscopiche: ‘Now the cock crows like a spurt of hard, red water in the white tide,’ said Bernard’. Il mondo pittorico di Stockman nasce da queste osservazioni e ricordi, prendendo qualcosa che una volta era un'esperienza fisica e riformandola come descrizione sinestetica nelle sue distintive astrazioni geometriche: formiche che si nutrono di melata tra i petali scarlatti di una camelia (Red Camellia); uccelli azzurri che cacciano al volo in strisce di cobalto contro scogliere di granito (Returning to the Island); il suono di una boa che rimbomba nella nebbia (Bell Buoy); le delicate macchie rosa lasciate dai vestiti sulla pelle di un neonato (New Mother).

Stockman maneggia la pittura con delicatezza e agilità; assottiglia l'opacità di ogni strato in modo che le pitture sottostanti si irradino dal basso, come la patina di ocra sui lobi rosa del Dutch Tulip. Sebbene da lontano le sue opere presentino un'apparentemente precisa simmetria bilaterale, da vicino la pittoricità stessa della superficie sorprende quando le linee rette oscillano o quando l'effetto di sbrecciatura causato dal rimbalzo di un pennello elastico sulla vernice asciutta lascia il segno individuale di ogni setola sulla testa del pennello.

Il mondo naturale di Stockman è ospitato all'interno delle sue stesse regole architettoniche. Il metro dei suoi versi, singolare e radioso, ammaliante e misterioso, risuona mentre leggiamo e riflettiamo sulle sue composizioni pittoriche.

‘This is our world, lit with crescents and stars of light; and great petals half transparent block the openings like purple windows. Everything is strange. Things are huge and very small. The stalks of flowers are thick as oak trees. Leaves are high as the domes of vast cathedrals. We are giants, lying here, who can make forests quiver.'

The Waves, Virginia Woolf (1931)

Lily Stockman portrait credit Laure Joliet C5i7 Xt
Lily Stockman

Lily Stockman è nata a Providence, RI, nel 1982. Vive e lavora a Los Angeles e nella Yucca Valley, in California.


Ispirata dalla natura e dalla struttura simmetrica di mimetismo e ripetizione di questa, Stockman esplora paesaggi a lei familiari (Los Angeles, il deserto del Mojave, un'isola remota del Maine) per ottenere una palette distintiva di colori terziari e incandescenti: l'arancione crepitante, il rosso porporeo dei suoli polverosi, il marrone di Holbein e il blu del Beato Angelico. La critica d’arte del New Yorker Johanna Fateman in un recente articolo su Stockman descrive le sue composizioni biomorfiche come "diagrammatiche e vaporose al tempo stesso, una combinazione che richiama le astrazioni spiritualiste della modernista americana Agnes Pelton. Sebbene siano più liriche, le forme anellate di Stockman possiedono anche la magia meticolosa dei riquadri di Josef Albers.” I dipinti di Stockman emergono da un'ampia gamma di riferimenti, dal prosaico - cataloghi di sementi, mappe topografiche, canti di uccelli, pattinare su un laghetto ghiacciato - all'arcaico - disegni di doni Shaker, zoccoli medievali, pale d'altare rinascimentali portatili, metrica poetica.


Dopo essersi specializzata in pittura ad Harvard, dove ha studiato anche storia dell'arte sotto la guida di Yve-Alain Bois, Stockman ha proseguito i suoi studi con due importanti tirocini che hanno plasmato la sua ricerca dell'astrazione per tutta la vita: La pittura thangka buddista presso l'Unione degli artisti mongoli a Ulaanbaatar e, successivamente, la pittura tradizionale in miniatura Mughal a Jaipur. Da lì ha proseguito con un master alla New York University.


Le opere della Stockman sono presenti nelle collezioni permanenti dell'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, dell'Institute of Contemporary Art di Miami, LA MOCA, del Phoenix Art Museum e dell'Orange County Museum of Art, dove è attualmente inclusa nella California Biennial 2022: Pacific Gold.

Opere

STO 501 B LB6c PN Be Yp NK
Bell Buoy
2023
Lily Stockman
STO 502 B Rfs3 H4 6 Rk Sqp
Dutch Tulip
2023
Lily Stockman
STO 503 B Gy0 RDQ E Vf F Sc
Redbreast
2023
Lily Stockman
STO 504 B xx HS Qz b V2 W Vp
Great Dixter
2023
Lily Stockman
STO 506 B O Dc3a1 19 Ym Jz
Chinati Peak
2023
Lily Stockman
STO 508 B ir2 Q6 G WX1q Lt
Meadow Brown
2023
Lily Stockman
STO 509 B T1c I1 K m Ab Ss0
Tyger Tyger
2023
Lily Stockman
STO 510 B X Um Pa G Z Au07v
New Mother
2023
Lily Stockman