Still Life
Per celebrare la rappresentanza di Jonathan Gardner da parte della galleria, MASSIMODECARLO Pièce Unique è lieta di inaugurare la sua prima presentazione personale, intitolata Still Life.
La mostra è una finestra aperta sulla pratica artistica di Gardner. Ancorati nella vita quotidiana, i lavori di Gerdner non sono mai composti a partire da fotografie, ma dalla memoria. Forme, figure e oggetti si uniscono in composizioni nitide, dove scala e prospettiva sono delicatamente distorte per creare una stratificazione complessa di volumi, motivi e soggetti, in colori contrastanti. Volutamente formale, Gardner abbraccia la complessità della pittura a olio come metodo.
Nei lavori presentati a Pièce Unique, Gardner affronta i canoni del classicismo pittorico, dalla “natura morta” all’“autoritratto dell’artista”. Il risultato è tanto surreale quanto familiare.
In Sacred Sleep, un tavolo color mattone con gambe che ricordano le scale infinite di Escher è il palcoscenico di una natura morta discretamente autobiografica. L’artista, essendo diventato recentemente padre di due gemelli, spiega che la conseguente privazione di sonno li ha portati sia lui che la sua compagna a ripensare radicalmente l’importanza del sonno. La linea sottile tra coscienza e incoscienza, sogno e realtà, si fa gloriosamente sfocata e viene trasposta su questa tela: stranamente riconoscibili, ogni elemento è pervaso da un’aura di ambiguità.
Al centro della composizione, una figura femminile di spalle, apparentemente addormentata e stranamente piccola, tanto da poter stare sul tavolo, potrebbe essere il soggetto da cui mente emerge questa scena onirica, quanto parte della fantasia stessa. Il motivo verde, simile a un pattern, con fianchi nudi rafforza ulteriormente questa sensazione di bizzarra familiarità, come la pellicola di un film che scorre all infinito sullo sfondo della mente come una visione erotica inconscia.
In Still Life Painter l’artista, sbircia verso lo spettatore dal retro di una tela – che occupa più della metà della superficie del dipinto. Pur essendo posizionato al centro del lavoro, appare solo timidamente come soggetto centrale di questa composizione. Jonathan Gardner guida lo sguardo dello spettatore da un elemento all’altro, ognuno dei quali incornicia la sagoma blu del pittore.
Lo sguardo viaggia da un tavolo rosso ovale, a una tenda azzurra, verso un grande vaso verde e dei pennelli gialli poggiati su un tavolo arancione, fino a una tela lilla ondulante appesa al muro, e poi di nuovo ai grandi pannelli di legno a forma di croce della misteriosa tela. Attirati dal dipinto dallo sguardo profondo e diretto del pittore, diventa difficile capire se il soggetto dell’opera in corso sia la natura morta sul tavolino rosso, o forse lo spettatore stesso, colto di sorpresa.
In entrambi lavori, scene apparentemente familiari rivelano un delizioso senso di mistero irrisolto, un invito a entrare nell’immaginazione di Jonathan Gardner.
Artista
Jonathan Gardner (n. 1982, Lexington, Kentucky) è un pittore americano noto per le sue opere figurative stilizzate che fondono elementi della storia dell’arte con l’immaginazione personale. Ha conseguito il BFA alla School of Visual Arts di New York nel 2007 e il MFA alla School of the Art Institute of Chicago nel 2010, dove ha studiato sotto la guida dell’artista Jim Nutt. Attualmente vive e lavora a New York City.
I dipinti di Gardner si caratterizzano per spazi pittorici appiattiti e una sintesi di generi tradizionali come natura morta, ritratto e paesaggio. Le sue composizioni fanno spesso riferimento all’estetica dell’arte moderna, traendo ispirazione da artisti come Henri Matisse, René Magritte e Pablo Picasso. Attraverso un processo basato sul collage, manipola profondità spaziale e prospettiva, creando scene al contempo familiari e surreali. Questo approccio genera un linguaggio visivo coerente che invita lo spettatore in un mondo in cui figure e oggetti coesistono in un’armonia stilizzata.
Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale, con mostre personali in gallerie come Casey Kaplan a New York, Almine Rech a Londra e Parigi, e Jason Haam a Seul. I dipinti di Gardner fanno parte di collezioni pubbliche come il Los Angeles County Museum of Art (LACMA) e il Daegu Art Museum in Corea. Nel 2017, ha ricevuto il Prix Jean-François Prat, in riconoscimento del suo contributo all’arte contemporanea.