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Portraiture One Century Apart

Pietro Roccasalva

Andrew LaMar Hopkins

Claire Tabouret

Lenz Geerk

Kovařík Vojtěch

Jean-Marie Appriou

Joanna Woś

Achille Funi

Pietro Marussig

Paola Consolo

Raffaele de Grada

Pompeo Borra

Raoul Dal Molin Ferenzona

Date
01.07.2021 | 06.08.2021
File
PRESS RELEASE
FLOORPLAN

MASSIMODECARLO è lieta di annunciare Portraiture One Century Apart, il primo progetto della galleria che collega Milano, Londra e Parigi in un unico progetto espositivo, in tre spazi contemporaneamente.

Da luglio 2021, MASSIMODECARLO Milano, Londra e Pièce Unique a Parigi presenteranno ciascuna una selezione di opere di maestri dell'arte degli anni '20 del XX secolo affiancati ad artisti figurativi del XXI secolo. La mostra creerà una costellazione di dialoghi: 27 artisti provenienti da sette paesi diversi, di generazioni diverse - dagli anni '70 alla metà degli anni '90 - saranno accolti negli spazi europei di MASSIMODECARLO.

A Milano, Jean-Marie Appriou, Lenz Geerk, Andrew LaMar Hopkins, Pietro Roccasalva, Claire Tabouret, Vojtěch Kovařík e Joanne Woś sono presentati in dialogo con Pompeo Borra, Paola Consolo, Raffaele de Grada, Achille Funi, Pietro Marussig e Raul Dal Molin Ferenzona.

Le figure psicologicamente cariche e sospese di Lenz Geerk insieme alle meticolose stratificazioni visive permeate di subconscio simbolico e di spiriti inquietanti di Joanna Woś dialogano con il ritratto esoterico di Raoul Dal Molin Ferenzona. I solidi volumi di Pompeo Borra sono fiancheggiati dall’inedita interpretazione della mitologia greca di Vojtěch Kovařík che sovverte gli archetipi virili di Ercole e Achille. L’importanza del contesto e della definizione di genere appare anche nel nuovo folk americano di Andrew Lamar Hopkins, sintesi del creolo culturale d’America insieme al nudo monumentale di Pietro Marussig. Il fascino misterioso delle opere di Pietro Roccasalva popolate da personaggi e oggetti iconici fronteggia l’incantevole Ragazza con frutta di Achille Funi. Appassionata di pittura storica, Claire Tabouret incorpora sottili citazioni nei suoi lavori in omaggio a famose opere del passato oltre a memorie fotografiche. I suoi ritratti vivaci affiancano le cromie pastello del ritratto di Raffaelle de Grada, influenzato dall’eredità di Cézanne.

Nella sede londinese di MASSIMODECARLO, Mathis Collins, Diane Dal-Pra, Daniel Dewar & Grégory Gicquel, Jenna Gribbon, Celia Hempton, Ludovic Nkoth, Qin Qi convivono con opere di Achille Funi, Guglielmo Janni, Cipriano Efisio Oppo, Luigi Trifoglio e Alberto Ziveri;

Diane Dal-Pra ritrae la ritualità della vita moderna con uno sguardo alla compostezza rinascimentale, in un’atmosfera enigmatica dove gli umani coesistono con gli oggetti in perfetta sintonia con la tradizionale natura morta di Achille Funi.

L’intricato bassorilievo di legno intagliato di Mathis Collins convive con la scultura vernacolare di Daniel Dewar & Grégory Gicquel che plasma la tradizione artigianale fino ad avvolgerla in un concettualismo disorientante trovano la loro controparte nel ritratto materico di Massimo Campigli. L’introspezione sensibile e intima di Jenna Gribbon si armonizza con l’impeccabile tecnica di Gugliemo Janni. I pittorici frammenti visivi di Celia Hempton di genitali maschili cristallizzati in toni pastello elaborano problematiche contemporanee legate a genere, sesso, arte e società. Un’indagine visiva e performativa nelle attuali nozioni di genere, controllo, sessualità e potere in rapporto all’esperienza delle relazioni digitali, combinata al tradizionale nudo femminile di Cipriano Efisio Oppo. I lavori di Ludovic Nkoth i quali sono radicati nella ricerca di un’identità personale nella scia della storia africana e la diaspora pre e post colonialismo, prendono forma nell’immediatezza brusca e naïve del gesto pittorico, in contrasto con la compostezza eterea di Alberto Ziveri.

La dimensione surreale e onirica dei lavori di Qin Qi con cui estrapoli i soggetti da contesti familiari si fonde con il ritratto realistico di un chirurgo di Luigi Trifoglio.

infine, MASSIMODECARLO Pièce Unique a Parigi presenta opere di Jenna Gribbon, Lenz Geerk, Andrew LaMar Hopkins, Ludovic Nkoth, con un'opera di Giorgio De Chirico di stampo metafisico.

La mostra è un'indagine sull'evoluzione dell'arte figurativa e sulle sue molteplici declinazioni. Il mondo dell'arte del Novecento in Italia si è caratterizzato per un rinnovato interesse per la tradizione classica e il neoclassicismo, soprattutto tra le avanguardie. Nascono così movimenti artistici come il Gruppo Novecento, la Scuola Romana e il Realismo Magico.

Portraiture One Century Apart esplora i punti di convergenza e divergenza tra ritratto e pittura figurativa, scrivendo un nuovo capitolo dell'indagine intrapresa dalla galleria MASSIMODECARLO nel 2019 per MCMXXXIV, la mostra inaugurale della sua nuova sede a Milano, Casa Corbellini-Wassermann.

In un mondo che può sembrare saturato dalla produzione e dal consumo di immagini, dove la vita privata e pubblica sono costantemente messe in discussione, Portraiture One Century Apart offre una kaleidoscopica presentazione del concetto d’identità e di autodeterminazione odierna, dell’individualismo e dell’espressione del sé, con un’attenzione specifica anche all’eredità del passato.

MASSIMODECARLO ringrazia lo storico e curatore Stefano Grandesso e Massimo Vecchia per la preziosa collaborazione.