V3 A8722

MCMXXXIV

Thomas Grünfeld

Yan Pei-Ming

Alighiero Boetti

Rudolf Stingel

Luigi Ontani

Adolfo Wildt

Josh Smith

George Condo

Kaari Upson

Nate Lowman

Richard Prince

Andra Ursuţa

Felix Gonzalez-Torres

Pietro Roccasalva

Jannis Kounellis

Tomoo Gokita

Fausto Melotti

Arturo Martini

Antonietta Raphaël Mafai

Giò Ponti

Sirio Tofanari

Genni Weigmann Mucchi

Paul Troubetzkoy

Francesco Messina

Maria Lai

Date
08.03.2019 | 13.07.2019
File
OTHER

La mostra inaugurale della nuova sede della galleria Massimo De Carlo MCMXXXIV, a cura di Massimo De Carlo con la collaborazione di Francesco Bonami, prende il titolo dalla data di costruzione di Casa Corbellini-Wasserman e sottolinea una visione laterale della storia fondendo elementi di storicismo con la modernità. MCMXXXIV presenta uno sguardo sulla storia con la S maiuscola ma allo stesso tempo ne presuppone uno più intimo e borghese: in Italia, ancora oggi, queste due visioni della storia si intrecciano e si sovrappongono.

Il 1934 è un anno drammatico durante il quale il mondo assiste a una serie di eventi devastanti: in Italia Mussolini consolida il suo potere attraverso elezioni plebiscitarie e in Germania Hitler diventa il Führer; per un’ironica coincidenza i due si incontrano per la prima volta all’inaugurazione della Biennale di Venezia. L’unica consolazione in questo momento di stravolgimenti sociali e politici arriva dallo sport e in particolare dal calcio quando la nazionale italiana, al suo primo campionato del mondo, celebra la vittoria finale sconfiggendo la Cecoslovacchia per 2 a 1.

MCMXXXIV non ha l’ambizione di voler sintetizzare un anno così denso e tragico della storia in otto stanze di una galleria ma ha l’intenzione di raccontare una breve storia della duplicità di quel tempo mettendo in relazione il lavoro di artisti contemporanei con una serie di sculture realizzate al tempo della costruzione della Casa Corbellini-Wassermann. Adolfo Wildt emerge come uno degli artisti più noti dell’epoca ma nella mostra compaiono altre presenze – come Maria Lai e Sirio Tofanari per esempio – che furono altrettanto importanti negli animati dibattiti tra artisti e architetti di quel periodo.

MCMXXXIV crea uno spazio temporale fittizio in cui il contemporaneo entra in relazione sia con gli elementi caratterizzanti dell’architettura del luogo ma anche con artisti e oggetti che sarebbero potuti esistere in questo appartamento al momento della sua costruzione. MCMXXXIV combina soggetti apparentemente innocui come il tavolo da giardino di Rudolf Stingel e lo scoiattolo in bronzo di Sirio Tofanari con immagini cariche di significato come la versione di Yan Pei-Ming di Der Bannerträger(Il Portabandiere) di Hubert Lanzinger (dipinto nel 1936 che fa parte della collezione del War Museum di Washington D.C.) in cui Adolf Hitler è ritratto come una Giovanna d’Arco con l’armatura. Il dipinto è stato successivamente trafitto dalla baionetta di un soldato americano nel giorno della liberazione di Berlino. La versione di Ming sottolinea il potere dell’arte nel mostrare e dunque conservare le tragedie della storia e le sue conseguenze.

Le sculture ibride di Thomas Grünfeld, i collage di Richard Prince, il muro grigio di mattoni di Maria Lai, l’accumulazione di carta di Felix Gonzalez-Torres e la tela di Andra Ursuţa dimostrano la relazione complessa tra la storia e il corpo, poco cambia se umano o animale. Proseguendo nella mostra la conversazione tra le sculture Costante Uomo di Fausto Mellotti e Ermestica = SignorBonaventurArtePolo di Luigi Ontani, che rappresenta un celebre personaggio di fumetti per bambini degli anni Trenta, affronta la continua tensione dell’arte italiana combattuta tra l’attrazione per la purezza intellettuale e la seduzione della cultura paleo-pop. Questa tensione narrativa si manifesta in nuove prospettive nel contesto dell’architettura di Casa Corbellini-Wassermann dove il rigore razionalista si confronta con l’indulgenza di materiali decorativi barocchi meravigliosi.

Opere