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Chittagong

Date
29.03.2017 | 29.04.2017
File
OTHER

La galleria Massimo De Carlo è lieta di presentare Chittagong una nuova mostra personale dell’artista Liu Xiaodong negli spazi espositivi di Piazza Belgioioso a Milano.

Liu Xiaodong è uno dei più importanti artisti cinesi contemporanei: la sua pratica artistica si focalizza sul ritratto degli aspetti più contradditori della società contemporanea e affronta temi come l’immigrazione, le emergenze ambientali, la povertà diffusa in alcune zone del mondo e gli effetti drammatici di economie e politiche corrotte. Liu Xiaodong rimette l’essere umano al centro dell’universo e ne registra le virtù e i dolori.

Il nuovo corpo di lavori della mostra Chittagong è il risultato di un viaggio di ricerca nella città del sud del Bangladesh, dove l’artista è stato testimone delle drammatiche condizioni di vita dei lavoratori impegnati in una delle poche industrie in attivo del paese, lo smontaggio delle navi cargo e da crociera. Fin dagli anni ’60, ma dagli anni ’80 con sempre maggiore intensità, nel Golfo del Bengala si sono concentrate le attività remunerative (solo per pochi, naturalmente) di smantellamento dei giganti del mare grazie alla disponibilità di mano d’opera a basso costo e di condizioni politiche vantaggiose. Ogni parte delle navi - dalle lastre di acciaio che ne compongono lo scafo ai mobili degli interni, dai frigoriferi alle ancore, dai filtri dei motori alle migliaia di chilometri di cavi elettrici che le attraversano - viene smontata, dissaldata, tagliata, trasportata, risistemata, riciclata, rivenduta: la città di Chittagong è un mercato a cielo aperto degli scarti del nostro mondo.

Liu Xiaodong si è immerso in questa realtà per riscoprire la dignità dell’uomo, anche in condizioni di lavoro e di sicurezza estreme. Ogni opera è una testimonianza dello sguardo diretto dell’artista a confronto con i paesaggi inquietanti abitati dai relitti delle navi e dai volti consumati dei lavoratori membri di una società logorata dalla fatica eppure a tratti ancora in grado di essere normalmente felice. La mostra è un ritratto oggettivo delle esperienze visive dell’artista, risultato di un lavoro di ricerca e documentazione in loco (come dice nel catalogo che accompagna la mostra: “Vedo e capisco la capacità dell’uomo di sopravvivere”) particolarmente notevole in un momento storico in cui la nozione di verità è costantemente messa in discussione dai media e dalle istituzioni.

I sette dittici in Chittagong sottolineano il contrasto tra la forza dell’uomo e la potenza dei mostri che affrontano. Frammenti di quotidianità – un gruppo di bambini che fanno il bagno in una pozza d’acqua e gli operai al lavoro, ritratti di uomini con la barba dello stesso colore di quella del Profeta Maometto e le braccia tatuate di una bambina – sono affiancati da immagini che malgrado sembrino astratte sono invece rappresentazioni realistiche di dettagli ingranditi del paesaggio urbano di Chittagong – le fiancate di metallo delle navi o gli angoli di spiaggia ricoperti di pezzi di conchiglie e di resti di lavorazione dello smontaggio delle imbarcazioni.

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Liu Xiaodong

Liu Xiaodong, nato nel 1963 in Jincheng, Provincia di Liaoning, Cina, vive e lavoro a Pechino. 


È maggiormente conosciuto per il suo coinvolgimento nella nuova generazione di realismo Cinese, caratterizzato dalla necessità di rompere le barriere storiche e propagandistiche per esprimere emozioni più sincere. Xiaodong è costantemente alla ricerca di scena che sono parti integranti della vita di tutti i giorni. Ricercando le parti più intime delle persone, ritare momenti e storie della vita dell’uomo contemporaneo dimostrando una peculiare empatia, catturando non solo i caratteri psicologici ma anche l’ambiente circostante. La sua pratica affronta problemi sociali contemporanei, come la migrazione, crisi ambientali, condizioni di vità dei meno fortunati e risultati di politiche aggressive e di rovine economiche.