Ulteriors

Dennis Kardon

David Humphrey

Anne Neukamp

Gary Stephan

Jordan Kasey

Melissa Meyer

Roe Ethridge

Judith Linhares

Matt Bollinger

Anthony Iacono

Date
21.05.2021 | 17.07.2021
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VSPACE
File
PRESS RELEASE
FLOORPLAN

Quando osservo le opere seguo il mio sguardo. Cosa è la prima cosa che lo cattura? Dove prosegue e perché? Ho notato che il viaggio della mia attenzione è diventata la mia principale preoccupazione mentre dipingo e osservo opere. Gli artisti orchestrano deliberatamente l’attenzione attraverso specifiche scelte e queste decisioni riflettono motivazioni interne a ciò che è esplicitamente rappresentato.

Ulteriors, sebbene rimandi a interiors, è un tentativo di esplorare il modo in cui questo gioco di attenzione costruisce il significato. Ogni opera selezionata per Ulteriors spazia dalla totale astrazione alla rappresentazione fotografica. La connessione con l’interiorità della mente dell’osservatore è attraverso le modalità in cui attirano fisicamente la loro attenzione. In questo processo sorgono ambiguità, le cui motivazioni, seppur non esattamente nascoste, non sono sempre facilmente leggibili. Sebbene abbia incontrato, conosciuto e persino scritto della maggior parte degli artisti in mostra, il modo in cui il loro lavoro attira la mia attenzione creando misteri irrisolvibili è ciò che unisce le loro opere.

Su ogni parete due o tre opere avviano una conversazione attraverso i loro approcci formali affini per plasmare l’attenzione dello spettatore. Questa conversazione viene quindi “ascoltata” e ripresa su ogni muro adiacente. Ad esempio, Swimmers di David Humphrey, descrive un’interazione ingannevolmente semplice, ma evidentemente interrazziale. Aldilà di un muretto di mattoni rossi, un uomo bianco alto a torso nudo, vestito con ampi calzoncini da bagno blu rivelatori della parte superiore del suo fondoschiena, è ritratto di spalle intento ad abbracciarsi il busto. Una donna nera sinuosa e sorridente in bikini bianco si affaccia verso di lui / noi. Il primo piano è occupato da una forma bulbosa grigia che rappresenta un frammento astratto di automobile la cui astrazione, pur in un ordine di rappresentazione diverso dalle figure, rima formalmente con i corpi e ci rende consapevoli della costruzione grafica del dipinto. Humphrey sessualizza l’interazione ma la complica attraverso il gesto di difesa del ragazzo e, in particolare, l’espressione ambigua della donna: risata civettuola o di smorfia di scherno.

Amplificando sia l’astrattezza della forma che il sobrio richiamo al motivo americano rosso, bianco e blu in Swimmers, la foto adiacente di Roe Ethridge, Nathalie with Hot Dog and Flag vira verso un erotismo assurdo.

Nathalie indossa una giacca da marinaio blu scuro e siede su un wurstel umanizzato color carne pallido personificato che si sparge la testa di ketchup e senape davanti a una bandiera americana. Ma osserva il livido che rovina una delle gambe nude d’alabastro di Nathalie. Con il mento appoggiato sul pugno, una collana di cristallo, i capelli rossi che ondeggiano come le strisce della bandiera, i bottoni del cappotto che evocano le stelle della bandiera, Nathalie (anni dopo, ora Nathan) fa penzolare provocatoriamente la mano sinistra tra le gambe divaricate. Ethridge non si limita a offuscare i confini tra arte, moda e fotografia editoriale, ma si chiede cosa costituisca i limiti tra queste categorie in primo luogo.

Le strutture formali che richiamano l’attenzione sulla natura astratta delle immagini figurative uniscono anche le opere sulla parete grande. Furlough II di Matt Bollinger, Double Moon di Jordan Kasey e la mia 2013 giocano con i concetti di oscurità, il chiaroscuro e le superfici riflettenti con una resa espressiva lunatica senza l’uso di pennellate cariche. Lo scollo a V dei gilet arancioni in Furlough II riecheggia nel vestito in 2013 e infine nello scorcio di cielo triangolare in Double Moon.

A questi rimandi, si aggiungono i riflessi orizzontali scheggiati che salgono attraverso i dipinti che iniziano come il bordo del finestrino di una macchina a sinistra, si spostano sul bordo di una ciotola al centro e diventano il bordo illuminato di piastrelle di piscina. Le tre opere possiedono un’essenza minacciosa, Double Moon, è allo stesso tempo travolgente e intima, figurativa ma formalmente astratta: la spessa figura illuminata dalla luna ha la monumentalità del periodo neoclassico di Picasso ed è maestosa come una balena che scivola nell’oceano.

Facendo eco a forme e movimenti dei lavori sul muro adiacente, l’opera di Anne Neukamp Twirl è abbinata al più puramente astratto Bardo di Gary Stephan. Entrambi presentano immagini come forme astratte e viceversa. Confondendo le funzioni di ciò che è in primo piano e lo spazio positivo con ciò che è lo sfondo e lo spazio negativo, sottolineano la natura astratta della rappresentazione pittorica e la natura pittorica dell’astrazione. I loro dipinti abbinano una sofisticatezza formale patinata con una logica idiosincratica. In quanto pittori astratti, potrebbero sfuggire al fascino seducente che la produzione convenzionale di quadri offre, ma il suo profumo aleggia ancora sulle loro tele.

E ad ancorare l’intero spettacolo sono gli ampi dipinti di Judith Linhares e Melissa Meyer che racchiudono il piccolo collage di carta dipinta e tagliata di Anthony Iacono. In Lizzie Hazeldean (ispirato ad un personaggio femminile risoluto in un romanzo di Edith Wharton), Meyer è ancora più puramente astratta di Stephan con pennellate improvvisate che creano comunque forme fluttuanti in uno spazio colorato e arioso. Il colore e la luce sono molto simili nell’impatto al più allegorico Carry On di Linhares, raffigurante un uomo alto e nudo arancione che trasporta (o viene requisito da) una piccola donna nuda color malva.

Mentre Humphrey ed Ethridge riflettono su una sessualità seducente, la complessità formale delle strane vignette di Linhares è eseguita con pennellate energiche ma misurate che evocano un disagio estatico che pervade un’Arcadia lievemente squallida. Sia in Linhares che in Meyer emerge la consapevolezza di come l’intero dipinto sia assemblato in un modo che non è pianificato, ma è, tuttavia, spontaneamente deliberato. Per quanto usino la luce per creare un’immagine coerente, fratturano l’attenzione con la consapevolezza di quanto astrattamente tutto sia messo insieme una pennellata alla volta. Il piccolo collage di Anthony Iacono collega perfettamente i due artisti.

Mark presenta un uomo arancione in mutande ombreggiate su uno sfondo rosso, a cavalcioni di una sedia Windsor nera il cui schienale e le sbarre imprigionano e incorniciano la figura. Una strana illuminazione alla base del sedile evidenzia sottilmente il pene di Mark. Il diletto di Iacono per il colore, la forma e la composizione camuffa le sue cupe fascinazioni feticiste, i cui comportamenti osè sono eseguiti con un soave brio che smentisce le loro stravaganti preoccupazioni.

Dennis Kardon

Opere

KAD 021 A 001
2013
2014
Dennis Kardon
HUD 001 A 001
Swimmer
2016
David Humphrey
NEU 001 A 001
Twirl
2017
Anne Neukamp
STG 001 A 001
Bardo
2014
Gary Stephan
KAY 001 A 001
Double Moon
2020
Jordan Kasey
LIJ 001 A Py IDIK TL2 Fse
Carry On
2009
Judith Linhares
BOL 001 A 001
Furlough II
2021
Matt Bollinger
IAC 001 A 001
Mark
2018
Anthony Iacono