ATOMIC TONIC
VSPACE presenta ATOMIC TONIC, una mostra curata dal collettivo austriaco Gelitin composto da Ali, Florian, Tobias e Wolfgang. La mostra fa parte della serie di progetti curati da artisti su VSPACE.
ATOMIC TONIC riunisce cinque artisti, scelti da Gelitin, ciascuno in base alle loro sensazioni e risposte personali ai lavori di Kris Lemsalu (nato nel 1985), Karl Holmqvist (nato nel 1964), Philipp Fleischmann (nato nel 1985) e YBDG – Young Boy Dancing Group (2014).
La mostra incorpora video, disegno, acquerello e fotografia, un riflesso dell'attenzione che Gelitin porta per le nozioni di energia e processo creativo nella creazione artistica.
Discutendo delle recenti opere ad acquarello di Kris Lemsalu, che accompagnano la sua pratica multidisciplinare, Wolfgang è particolarmente curioso dell'ordine in cui sono stati creati: gli acquerelli vengono prima o dopo le sculture? “Non sono sicuro se faccia i disegni prima o dopo aver realizzato le sue sculture, ma chi se ne frega? Kris Lemsalu è una maga. Fa la sua magia che ti piaccia o no. È qui per incantarci tutti". Earth Wind and Fire è un acquerello compatto e dai colori vivaci. Un esempio caratteristico dell'iconografia viscerale di Lemsalu, che fonde natura e figura umana, per ritrarre sia il lato spirituale che quello istintivo di ogni essere umano. Il suo lavoro è spesso inteso come un'evocazione della liberazione sessuale e della natura nuda.
La nudità è una componente significativa della pratica di Young Boy Dancing Group. Fondato nel 2014, questo collettivo di artisti ha presentato la sua prima performance a Parigi, al Silencio Club. Florian è particolarmente affezionato al loro approccio radicale e libero alla performance: “Le immagini che YBDG produce sul palco mi rendono semplicemente felice, perché non ho mai visto niente di simile alla loro estetica visiva prima d'ora. Mi piace molto vedere qualcosa di nuovo. La prima volta che ho visto le loro fotografie di corpi accatastati e formazioni fisiche, mi hanno colpito immediatamente. Hanno umorismo, sono sensibili, acrobatici, belli, freschi e nuovi”. Le fotografie selezionate per ATOMIC TONIC sono potenti composizioni astratte: corpi nudi impilati insieme creano strutture uniche simili a totem. Nonostante la loro carnosità e l'esposizione di parti del corpo nude, evitano le rappresentazioni classiche del corpo umano omettendo braccia, volti, mani, per creare forme nuove e impossibili.
Karl Holmqvist crea opere che coinvolgono testi, poesie e letture. Manipola il testo e il linguaggio come materiale scultoreo e performativo piuttosto che come un’entità bidimensionali limitata alla superficie piatta della carta. Il titolo della mostra, in due parole, simile a uno slogan, ATOMIC TONIC, potrebbe infatti essere una reazione a questo suo approccio al linguaggio, e del suo potere creativo. Non proprio un anagramma, non proprio una rima, ATOMIC TONIC, è quasi come un pugno: ci ricorda subito il potere devastante dell'ATOM, ma anche la nozione di atomo come unità, individualità di fronte alla collettività.
Il lavoro di Philipp Fleischmann emancipa l'immagine dall'inquadratura: ciò che vediamo non è una registrazione di movimenti, ma le masse simili a fuoco sullo schermo sono "semplicemente una traccia del passaggio del film attraverso la telecamera". Fleischmann ha sviluppato un nuovo tipo di fotocamera che consente di esporre la pellicola tutta in una volta, abolendo così il fotogramma della pellicola. Nei suoi film, l'artista si è concentrato sulla rappresentazione, quasi esclusivamente, dell'architettura di spazi culturali iconici, confermando così l'affinità intellettuale della sua pratica con la tradizione dell'arte concettuale, i cui motivi ricorrenti includono la critica al "white cube".