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MASSIMODECARLO è lieta di presentare Between Freedom and Form (2025), una serie limitata di stampe monotipo, completate a mano dall’artista Ludovic Nkoth.
“Come pittore, cerco processi che mettano alla prova i miei istinti, che mi spingano fuori dalla mia zona di comfort. Anche se ho già sperimentato la stampa, la tecnica del monotipo è nuova per me, e l’ho affrontata come un’occasione per rileggere in chiave diversa il mio lavoro – sia dal punto di vista tecnico che tematico. Questa serie approfondisce idee che da sempre attraversano la mia ricerca: figure sospese tra pensiero e azione, tra presenza e assenza, tra libertà e costrizione.
La rappresentazione della Blackness esiste spesso nello spazio del sopraumano. Voglio sfidare l'idea che la vita dei neri sia sempre contraddistinta da spettacolo, trauma o resistenza. La gente è in grado di riconoscere il peso e il significato di una casa nera di tutti i giorni? Due bambini seduti sul divano a guardare la televisione o dei fratelli che giocano fuori mentre la madre riposa in un'altra stanza? La cosa più radicale, forse, è che la libertà - la vera libertà - è profondamente ordinaria. Le persone emarginate spesso abitano due mondi paralleli: quello della libertà e quello della non-libertà, quello dell'appartenenza e quello dell'esclusione. Il mio lavoro si sofferma su questa tensione, sui momenti di tranquillità in cui entrambe le realtà esistono contemporaneamente.
Lavorare con il monotipo mi ha permesso di osservare questi temi da un’altra prospettiva. Il processo stesso riflette le dualità presenti nel mio lavoro: il continuo equilibrio tra controllo e imprevisto, tra struttura e spontaneità. Ho sempre dato valore alla presenza fisica della mano nell’opera, al segno diretto dell’artista. Ma con il monotipo entra in gioco un elemento di incertezza che rende tutto più interessante. È un processo a strati: si parte da una prima stampa, si crea poi una “ghost print” e su questa si interviene, aggiungendo colore dove necessario. L’immagine iniziale spesso cambia completamente nel corso di questo procedimento. C’è un senso di gioco in tutto ciò, che rispecchia il mio modo di lavorare: entrare nel processo senza aspettative rigide, lasciando che il lavoro si sviluppi da sé. Voglio che nei miei monotipi si percepiscano il movimento e la fisicità della pittura, che il gesto conservi quell’immediatezza che lo rende insieme grezzo e consapevole. Credo che ci sia una forma di libertà nel non sapere esattamente dove porterà un’opera. Cerco di lasciarmi sorprendere da quello che faccio, permettendo all’incertezza di guidare il risultato. È in quello spazio - tra il sapere e il non sapere - che, per me, si generano i momenti più significativi.”
Nato in Camerun nel 1994, Ludovic Nkoth si è trasferito negli Stati Uniti all’età di 13 anni. Oggi vive e lavora a New York.
Le opere di Ludovic Nkoth danno forma all’esperienza Black con un’intensità emotiva che dialoga profondamente con la vita diasporica e con la complessità della sua eredità culturale. Ogni ritratto, con il suo impasto denso e materico, si apre come un varco su un universo di colori e texture. Con tonalità vibranti – rosa, rosso, giallo, blu e marrone – e linee sinuose, Nkoth trasforma un volto in una mappa stratificata. Ogni pennellata svela insieme bellezza e fatica, lasciando emergere ciò che spesso si cela dietro una superficie di apparente fermezza.
Nato in Camerun e cresciuto negli Stati Uniti, Nkoth porta nello sguardo pittorico l’esperienza personale di chi vive da immigrato in una terra straniera. La sua pratica è una fusione di arte e introspezione: ogni quadro riflette pensieri intimi sulla storia familiare, sulle tradizioni e sull’eredità coloniale che ancora oggi segna la vita delle comunità afroamericane.
Per Nkoth, la tela è uno spazio di commento sociale e di indagine, dove prendono corpo le sfide ancora presenti nell’esperienza Black contemporanea.
Old Vessels, New Spirits Jean-Marie Appriou, Izzy Barber, Pierre Bonnard, Giulia Cenci, Charles Despiau, Edgar Degas, Norbert Goeneutte, Nick Goss, Antoine-Jean Gros, Winslow Homer, Albert Marquet, John McAllister, Piotr Uklański, Chloe Wise, Andrew Wyeth, Xue Ruozhe