Tre Linee con Arabesco
MASSIMODECARLO è lieta di presentare Tre Linee con Arabesco, una mostra personale dedicata al maestro italiano dell'astrazione, Giorgio Griffa. Dopo il suo successo con una mostra personale presso il Camden Arts Centre nel 2018, Tre Linee con Arabesco segna il suo ritorno a Londra, svelando il suo ciclo omonimo degli anni '90.
Inizialmente orientato verso la figurazione, Griffa subì un cambiamento trasformativo verso l'astrazione nel 1968. Utilizzando colori acrilici su tela grezza e non tesa, le sue opere sono audacemente appese al muro, ancorate lungo il bordo superiore. Griffa preferisce lavorare a terra, garantendo che i colori rimangano indisturbati, come lui stesso eloquentemente afferma: "senza cornice, camminando sulla tela, appoggiandosi ad essa e lasciando l'impronta della mia mano."
L'arte di Griffa trae la sua essenza da simboli minimi e primari - tracce, linee, curve e numeri - e rivela la sua profonda fascinazione per l'energia quantistica, la matematica e il rapporto aureo. Attraverso questi elementi, le sue opere emanano una vitalità continua e organica, ottenuta attraverso linee e pennellate intenzionalmente accorciate, consentendo alla tela di rimanere sgombra, non riempita. Piuttosto che presentare un risultato rifinito, esse catturano un momento del processo artistico in movimento.
La pratica artistica di Griffa abbraccia una vasta esplorazione, coinvolgendo discipline, teorie e filosofie. Una caratteristica distintiva è la divisione delle sue creazioni in cicli - flussi fluidi e perpetui che si mescolano senza confinare in un punto finale definitivo. Come afferma Griffa, "questi cicli coesistono armoniosamente, trascendendo le nozioni di progresso o regresso; incarnano un'evoluzione eterna."
Nel ciclo Tre Linee con Arabesco, che ha avuto origine negli anni '90, ogni opera presenta un trio di linee e un arabesco, identificati singolarmente da un numero progressivo. Come chiarisce Giorgio Griffa, "la prima opera porta il numero uno, la seconda assume il numero due, e così si svela la sequenza." Questa numerazione conferisce una distinzione unica a ciascuna creazione, evidenziando la sequenza in cui i segni dell'artista adornano la tela, simboleggiando un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.
Il lavoro di Griffa intreccia gesti semplici, colori vivaci e tela grezza, incarnando l'essenza stessa della pura espressione artistica. Il fondamento della semplicità, o addirittura del minimalismo, nella pratica di Griffa non viene intaccato da alcuna considerazione esterna. Il valore intrinseco dell'arte "per l'arte stessa" regna sovrano, preservando la profonda autenticità della sua pratica artistica. Già nel 1972, Griffa proclamava senza timore: "Io non rappresento nulla, io dipingo".
In concomitanza con l'apertura di Tre Linee con Arabesco a MASSIMODECARLO Londra, Casey Kaplan, New York, ospiterà una mostra personale di Giorgio Griffa che presenterà una nuova serie di opere, intitolata OCÉANIE, in programma dal 7 settembre al 28 ottobre.
Artista
Giorgio Griffa è nato a Torino nel 1936 dove tuttora vive e lavora. È un pittore italiano, dagli anni '60-'70 tra i principali esponenti a livello internazionale della ricerca pittorica contemporanea. Nonostante il suo lavoro sia stato associato con l’Arte Povera, la Pittura Analitica e il Minimalismo, il percorso di Griffa, pur ricco di scambi e amicizie, rimane sotto il profilo artistico per lo più solitario e non inquadrabile in una corrente specifica.
Inizia l’attività espositiva nel 1968. Collabora con Gian Enzo Sperone sino a quando egli sposta la sua galleria a Roma. In seguito, collabora con altre Gallerie tra cui Sonnabend a New York e Parigi, Martano, Salzano, Biasutti a Torino, Toselli, Ariete, Templon, Lorenzelli, Milione, Guastalla a Milano, Samangallery a Genova, Godel, Primo Piano, Malborough, E.Tre, Mara Coccia, Oddi Baglioni, Lorcan O'Neill a Roma, Casey Kaplan a New York, Xavier Hufkens a Bruxelles e Massimo De Carlo a Milano