20764 002

Swiss Cheese and The Doors: A One Night Stand

Date
11.04.2012 | 12.05.2012
Location
Massimo De Carlo, Milano

L’11 aprile inaugura, presso la galleria Massimo De Carlo, la mostra personale di Nate Lowman, dal titolo

Swiss Cheese and The Doors: A One Night Stand.

L’artista utilizza foto preesistenti, frasi, icone e linguaggi presi dai media, dalla vita quotidiana, dalla

propria mente e dai propri ricordi. Facendo ricorso a collage, citazioni e assemblaggi, come facevano a

partire dagli anni ‘60 artisti come Sigmar Polke, Cady Noland e Richard Prince, Lowman instaura una

personale e culturale identificazione con le immagini, attraverso un approccio formale e strategico.

Swiss Cheese and The Doors: A One Night Stand è un nuovo gruppo eterogeneo di lavori, pensato per

muoversi tra temi puramente narrativi in uno spazio empirico.

Compongono l’installazione dipinti realizzati attraverso una tecnica divisionista con smalti alchidici e

pittura a olio, un impianto di illuminazione dall’effetto teatrale, oggetti trovati e una nuova serie di tele

sagomate.

Swiss Cheese

La tela sagomata è un'invenzione che lascia spazio sia alla rappresentazione spaziale che pittorica.

Posizionando bulletholes o un cappello scarabocchiato di Topolino su un grosso pezzo di formaggio, essa

apre dimensioni culturali e storiche, assimilando o confondendo uno scherzo sofisticato con "arte

d’avanguardia".

(Swiss) Cheese, potrebbe incarnare in generale e come qui delineato, le forme linguistiche della polisemia

(parole con molteplici significati – in inglese può indicare le parole formaggio, pizza, pezzo grosso,

disdegnare, schifare), della metonimia (ciò che viene indicato non con il suo nome, ma con il nome di

qualcosa strettamente associato ad esso) e del cliché. Un'ulteriore serie di tele, sagomate come deodoranti

per auto e decorate con stelle e strisce, è inserita in un universo analogamente singolare: veicolo di

messaggi contrastanti, la loro intrinseca assurdità è resa attraverso l’associazione dei colori della bandiera

rastafariana, italiana o americana con i punti fuori registro, dipinti in maniera realistica imitando l’effetto

della stampa xerografica.

The Doors

Simbolo del passaggio che conduce alla mondanità e all’occulto, le porte recuperate e dipinte di Swiss

Cheese and the Doors sono reali e illusorie, rappresentano allo stesso tempo un ingresso e un empasse. E

come Swiss Cheese, il significato delle porte è ampio, spaziale e paradossale: spazi chiusi e nascosti, scorci

parziali che s’intravedono attraverso fori o lastre di vetro.

“Nessuno uscirà vivo da qui”, cantava Jim Morrison, le cui espressioni del volto, fiammeggianti e perse

dietro ad un miraggio, sono state riprese da Val Kilmer, sulla copertina del DVD, per l'omonimo film

biografico di Oliver Stone e qui dipinte. Il vero Jim Morrison è stato influenzato dalle tecniche

psicologiche e spirituali di cui è carico il teatro europeo sperimentale, ha alterato elementi della sua

esistenza per creare un personaggio che è diventato icona e che si è perso nell’etere.

One Night Stand

Nelle immagini di Nate Lowman, errori e brutti ricordi possono dissiparsi. La calma può essere ritrovata

nei momenti più concitati. Quando osservati alla lente d’ingrandimento, un ubriaco dondolante in un bar

affollato sembra calmo, o un penoso gioco sessuale appare puro e denso di significato. Le sue stampe

sovradimensionate, realizzate a getto d'inchiostro su tela, sono fotografie o frammenti di giornali,

ingranditi come fossero cartelloni, quasi a volersi integrare con le immagini incombenti e di grande effetto,

diffuse nelle strade delle città.

Scrostate e macchiate di vernice, le opere sono allo stesso tempo concrete e intuitive, come i componenti di

una lingua che, legati insieme, formano una grammatica alienata e allucinantee e dischiudono luoghi

inaspettati.

Ritratto Nate Lowman
Nate Lowman

Nate Lowman è nato nel 1979 a Las Vegas e attualmente vive e lavora a New York.


La pratica di Lowman abbraccia le intersezioni tra potere, bellezza e violenza nell'arte e nella società. Questi temi sono sempre inseriti in una relazione altamente specifica e intima con i materiali, che includono tecniche laboriose come i dipinti a puntini in stile puntinista che ricordano serigrafie, e tele intricatamente sagomate e tese a mano. Riflettendo su questioni contemporanee come il consumismo di massa, la cultura pop e la violenza, Lowman genera riferimenti simbolici appropriandosi e manipolando immagini preesistenti.


Le opere di Lowman sono presenti in numerose collezioni pubbliche, tra cui l'Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York; Astrup Fearnley Museet, Oslo; Centre Georges Pompidou, Parigi; Marciano Art Foundation, Los Angeles; il Metropolitan Museum of Art, New York; Moderna Museet, Stoccolma; il Museum of Modern Art, New York; il Solomon R. Guggenheim Museum, New York; e il Whitney Museum of American Art, New York.