Studio Paloma Varga Weisz
MASSIMODECARLO Pièce Unique diventa Studio Paloma Varga Weisz.
Occupando l'intera galleria, l'artista tedesca Paloma Varga Weisz trasforma Pièce Unique in spazio di lavoro. Per due settimane, l'artista scolpirà, disegnerà e dipingerà in galleria, riempiendola di mobili di lavoro, strumenti e opere in corso. Sfumando il confine tra pubblico e privato, il suo intervento - il primo di questo tipo per MASSIMODECARLO - sfida delicatamente le nozioni di segretezza dello studio contro l'apertura dello spazio della galleria, il limite tra un lavoro finito e non finito e il paradigma stesso dell'esposizione in galleria.
"I diversi elementi del mio lavoro creano una sorta di vertigine mentale. Penso a tutte le cose che vedo mentre passo a crearne di nuove".
Profondamente influenzata dai suoi ricordi d'infanzia - il tempo trascorso con il padre nel suo studio, la sua formazione accademica e successivo ritorno alla scultura - dalla sua attenzione ai materiali e dall'incessante esplorazione della storia (dell'arte), il lavoro di Paloma Varga Weisz è una delicata fusione di intimo e surreale, di inquietante e confortante, che si riuniscono in una pratica prima di tutto scultorea, che si esprime nei materiali che meglio corrispondono alle sensazioni che vuole materializzare.
Nel suo studio temporaneo di Pièce Unique, Varga Weisz ha scelto di circondarsi di una varietà di sculture, di vetro, argento, bronzo, ceramica e legno di tiglio, oltre che di uno dei suoi cabinet – armadi riempiti di assemblaggi di oggetti e sculture.
"I miei cabinets sono come una poesia dello spazio, o come parole in una frase; le sculture sono disposte sugli scaffali per creare un ritmo particolare. È il ritmo tra ordine e disordine - come in un armadio, cercando di tenere le cose insieme, ma le porte sono aperte, nonostante il mio desiderio di aggrapparmi alle cose nel mondo che si svuota costantemente di persone che se ne vanno".
Avvolta da una melancolia confortante, la pratica di Paloma Varga Weisz è accattivante. Le sue sottili, quasi innocenti e oniriche alterazioni delle figure - umane e antropomorfe - che scolpisce, modella e intaglia sono misteriose, al limite della realtà.
Alterate da piccole protuberanze o ornate da orecchie animalesche in pose inquietanti e talvolta scomode, nulla è scontato nelle figure che crea. Le creature di Varga Weisz sembrano sospese tra il sonno e il movimento. La fragilità e preziosità dei materiali diventano il segno fisico della mano dell'artista che le ha create.
Venendo a Parigi, Varga Weisz non solo sperimenta i paradigmi dei meccanismi della galleria, ma coglie anche l'invito per esplorare il suo passato personale. Suo padre, Feri Varga, il suo primo e principale mentore, ha vissuto e lavorato nel Marais prima di trasferirsi nel Sud della Francia durante la guerra. Nutrendo ricordi affettuosi dei suoi racconti di una Francia che non ha mai conosciuto, Varga Weisz seguirà le orme del padre, esplorando il loro passato comune.
Studio Paloma Varga Weisz si propone quindi come una doppia sperimentazione: sia per la galleria che per l'artista, un invito ad addentrarsi nelle possibilità ancora da scoprire dell'introspezione e dell'interazione tra luogo, lavoro e storia.
Artista
Paloma Varga Weisz (1966, Mannheim, Germania) vive e lavora a Düsseldorf, Germania. L'artista utilizza la scultura, l'acquerello e il disegno per esplorare temi come la memoria, la mortalità, la metamorfosi, i miti e il folklore.
L'artista crea la propria iconografia combinando riferimenti alla psicoanalisi con elementi dell'arte rinascimentale e gotica italiana e tedesca. Le sue opere conducono lo spettatore in un'osservazione contemplativa, in bilico tra sogno e realtà, caratterizzata sia da giocoso surrealismo che da emotiva ingenuità. L'intaglio del legno ha costituito un aspetto centrale del lavoro di Paloma Varga Weisz sin dall'inizio della sua carriera.
Si è formata come intagliatrice del legno in Baviera dal 1987 al 2000 e ha continuato a utilizzare e sviluppare questa tecnica, traendo ispirazione dalla sua ricca storia iconografica. Ha anche frequentato la Kunstakademie Düsseldorf negli anni '90. Le creature archetipiche ibride di Varga Weisz evocano fiabe e scenari grotteschi che mostrano il suo personale simbolismo inconscio e motivi collettivi.