Strawberry
MASSIMODECARLO è lieta di annunciare Strawberry, la prima mostra personale dell'artista scozzese France-Lise McGurn con la galleria. Strawberry esplora i contrasti che caratterizzano il lavoro di McGurn.
Per Strawberry, France-Lise McGurn esporrà nuovi dipinti; l'artista lavorerà anche direttamente nello spazio ed esporrà alcuni mobili come ready-mades parte dell'installazione.
McGurn preferisce lavorare in modo rapido e intuitivo sia nel suo studio sia quando prepara l'installazione delle opere. L'approccio di McGurn è fondamentalmente sensuale, come se si trovasse sotto le coperte o su una pista da ballo dopo aver bevuto qualche bicchiere: le relazioni, l'amore, il dolore e la gioia si manifestano non solo come una riproduzione di stati emozionali, ma anche come un'incarnazione e uno specchio dell'intimità e del comportamento umano.
L'interesse di McGurn per la sensualità come elemento di espressione pittorico è evidente anche nel titolo Strawberry, irriverentemente e sexy - lettura che risulta in ultima analisi superficiale. Come dice l'artista, “tutto ha l'aroma di fragola, è un dolcificante”, medicine, vapes, preservativi, gelati, ecstasy, lucidalabbra.
Qui le fragole dolci sono simbolo del desiderio, del piacere e della sessualità e sovvertono le idee sull'erotismo della pittura, sull'immaginario psicosessuale, sulla cultura britannica (come, ad esempio, fragole e panna) e su diverse sfaccettature della vita contemporanea. Questi sono gli elementi che McGurn recupera, reimmaginandoli su tele di grandi dimensioni che presentano figure fluide e sensuali, familiari ma sfuggenti, quasi ascetiche nella loro semplicità. Queste figure, appena abbozzate e apparentemente in movimento, si librano in un limbo tra la realtà e l'immaginario, come pensieri passeggeri o sogni appena ricordati.
Rose McDowall, della band Strawberry Switchblade di Glasgow degli anni Novanta, ha detto che il nome della band le faceva assaporare un gusto misto di “fragola e lama”. Questa citazione risuona nella presentazione di McGurn, sia nelle fonti visive che nel suo lavoro, sia nel processo, una pennellata è come un taglio, una lama di coltello. I temi della mostra, che si espandono dallo zucchero alle spezie, dai cuccioli di cane al desiderio sessuale, vengono sovvertiti attraverso motivi e simboli ripetuti.
La figura del cervo appare per la prima volta in queste opere, ancora una volta dalle molteplici sfaccettature: la figura del cervo ricorda Bambi, un film noto per essere stato una delle prime rappresentazioni palpabili del dolore nei primi cartoni per bambini, ma si riferisce anche al cervo del logo di Babycham, una bevanda ideata per divinizzare le donne che la bevono, facendo coincidere un'iconografia infantile e allo stesso tempo sessualizzata.
McGurn attinge a una vasta collezione di fonti visive e di oggetti. Per questa presentazione, alcune di queste includono: un grande poster di Abi Titmuss seminuda, disegni di Bambi e Faline dal film Disney del 1942, il saggio di Mary Gaitskill This Is Pleasure, pubblicità di alcolici degli anni Settanta, la band Dee-Lite, il film del 1970 The Strawberry Statement e sedie tête-à-tête. Sebbene questi materiali possano sembrare diversi, sono accomunati dai temi della sessualità, della pubblicità e della subcultura.
Un elemento sempre presente nel lavoro di McGurn e in particolare in questo gruppo di fonti è la ripetizione e il riflesso, che suggerisce il movimento e l'interazione. Le sedie tête-à-tête, che sono esposte accanto ai dipinti, sono usurate e consumate. Esse rappresentano non solo l'unione fisica dei corpi, che riprendendo la sovrapposizione degli arti nelle opere di McGurn, ma operano anche in senso metafisico, interrompendo la temporalità della mostra. Come i dipinti murali temporanei, le sedie sembrano ripetersi come in un loop temporale, passando dalla notte al giorno, dal giorno alla notte e dal personale al privato. Queste dualità si manifestano in ripetizioni e forme speculari.
Strawberry combina l'ironia con l'osservazione acuta e si confronta con i vincoli dell'arte tradizionale. La mostra unisce una tavolozza nostalgica che sembra sbiancata dal sole con toni seducenti del cinema sexploitation degli anni '80. Il risultato è un commento audace che reinventa i confini artistici e lascia un'impressione duratura sia di critica che di critica. Il risultato è un commento audace che reinventa i confini artistici e lascia un'impronta duratura sia di critica che di celebrazione.
Window - South Audley
Window - South Audley
Artista
France-Lise McGurn è nata a Glasgow, nel Regno Unito, nel 1983.
Superando i confini del quadro tradizionale, McGurn si libera dei limiti delle sue tele estendendo l'immagine direttamente sulle pareti della galleria e sui mobili, spostando il soggetto e creando un ambiente immersivo. Invece di avvicinarsi a un dipinto statico, l'artista attiva la composizione permettendo alle figure e alle forme di essere viste come in un campo visivo. Occasionalmente conflittuali, a volte passivi, a volte estasiati, questi personaggi si muovono attraverso emozioni che cambiano costantemente la loro personalità.
I temi chiave del lavoro di Mcgurn sono la musica, i sogni, la memoria e la cultura popolare. Le sue fonti visive includono immagini dei film degli anni '70, la rivista fetish Janus, stampe di Botticelli e autografi di celebrità. Le opere si sviluppano in modo intuitivo grazie all'uso di rapidi segni calligrafici e alla sua attenzione per la forma umana. Le linee ripetute e il movimento richiamano l'antichità, ma sono ugualmente influenzate dall'estetica della città post-industriale di Glasgow. Con i suoi dipinti, Mcgurn costruisce spirali di colori pastello che si susseguono con velocità e fluidità. Giocando coi ritmi circadiani e sul concetto di familiarità, le opere di McGurn si liberano e vengono vissute anziché esser viste.