Rudolf Stingel
La galleria Massimo De Carlo inaugura la sua stagione espositiva il 16 settembre con una nuova mostra personale di Rudolf Stingel.
Le opere di Rudolf Stingel coinvolgono il pubblico in un dialogo sulla percezione dello spazio, del tempo e della materia in equilibrio instabile tra azione e reazione, partecipazione e passività, assenza e presenza.
Con un corpo di lavori eterogeneo e multiforme, Stingel sfida la spazialità dell’opera ed evoca nuove dimensioni simboliche anche attraverso l’uso di colori preziosi come l’oro e l’argento, arrivando a una forma di elegante astrazione. Utilizzando altri supporti come il polistirolo o la moquette, Rudolf Stingel approfondisce il rapporto tra la pittura e lo spazio e fin dall’inizio degli anni ’90 sviluppa una serie di opere che esplorano il processo della creazione: avvolge e ricopre le pareti e i pavimenti degli spazi espositivi, trasformandone l’architettura in spettacolari tele dipinte.
Rudolf Stingel presenta a Milano due nuovi corpi di lavoro. Nella prima sala della galleria Massimo De Carlo grandi pattern paintings dominano lo spazio. I dipinti riprendono il decoro di una tappezzeria barocca, per la prima volta su fondo magenta: il motivo si ripete ugualmente su ciascun dipinto eppure ogni tela risulta diversa nelle sue imperfezioni. L’intensità del decoro in argento si modifica ogni volta, facendo emergere il fondo con dettagli sempre nuovi. La preziosità materica che trabocca da ciascun lavoro lascia l'opera in sospeso tra pittura e decorazione.
Nella seconda sala un solo grande lavoro impone un ritmo unico allo spazio. Le lastre che compongono questa opera imponente sono il risultato del calco di pannelli isolanti di celotex, come quelli che Stingel ha utilizzato in passato per rivestire le superfici di musei e gallerie, sulle quali il pubblico poteva interagire lasciando tracce, firme e segni. Qui per la prima volta Stingel realizza un calco di parete intonsa prima dell’interazione del pubblico, in rame e poi cromato al nickel, creando un'unica superficie riflettente apparentemente morbida al tatto eppure fredda e rigida.
Una serie di pannelli quadrati argento, realizzati con la stessa tecnica della grande opera al piano inferiore conclude il percorso espositivo al primo piano della galleria. Le matrici di celotex di questi lavori partecipativi sono state precedentemente disposte su un pavimento e calpestate, consumate, erose dal passaggio dei visitatori. Il peso dei corpi e i tacchi delle scarpe hanno lasciato la loro impronta e i loro solchi: l’attimo, il gesto, l'esitare di un passo e anche i dettagli più delicati risultano imprigionati nel metallo. La presenza dell’uomo e lo scorrere del tempo, palpabile e tangibile, vengono così catturati e cristallizzati in eterno in un frammento di materia.
Artista
Rudolf Stingel è nato nel 1956 a Merano, Italia; vive e lavora tra New York e Merano.
Stingel è un artista concettuale noto soprattutto per installazioni che ricoprono gli spazi espositivi con tappeti monocromatici. Nato a Merano, Stingel è salito alla ribalta alla fine degli anni '80 per i suoi dipinti monocromatici argentati con tonalità di rosso, giallo o blu.
Nel 1989, Stingel presenta Instructions, un manuale disponibile in diverse lingue che illustra il processo di realizzazione di uno dei suoi dipinti argentati, tele astratte con sottotoni di rosso, giallo o blu.
Negli anni '90, Stingel ha iniziato a produrre dipinti astratti applicando un singolo colore sulla tela e poi spruzzando vernice argentata attraverso pezzi di garza. Allo stesso modo, le sue opere su carta utilizzano una tecnica analoga, applicando la vernice ad olio attraverso il tulle.
Molte delle stampe e delle installazioni di Stingel sfidano la nozione tradizionale di paternità nell'arte, evidenziando la natura democratica e collaborativa del processo artistico. Altre installazioni di Stingel incorporano una vasta gamma di materiali, tra cui polistirolo, tappeti e poliuretano fuso.
In occasiona, di una sua retrospettiva al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 2007, Stingel ha rivestito le pareti con Celotex metallico, incoraggiando i visitatori a incidere la morbida superficie, così da confondere i confini tra l'interazione dell'artista e del pubblico.
Le opere di Stingel sono presenti in numerose collezioni pubbliche, tra cui la François Pinault Collection Centre Georges Pompidou, Parigi; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; il Museion – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano; il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma; la Beyeler Foundation, Basilea; la Tate Modern, Londra; l'Art Institute di Chicago, Chicago; il Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville; De la Cruz Collection, Miami; l'Harvard Art Museum, Cambridge; il MOCA - Museum of Contemporary Art, Chicago; il MoMA – Museum of Modern Art, New York; The Broad, Los Angeles; il Walker Art Center, Minneapolis e il Whitney Museum of American Art, New York.