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Repasts

Lizbeth Mitty

Date
16.12.2023 | 22.12.2023
Galleria
Pièce Unique
File
COMUNICATO STAMPA

Esuberanti, colorate e magistralmente realizzate, le opere di Lizbeth Mitty presentano vaste sale da pranzo, banchetti multisensoriali impregnati di un delizioso misticismo. Il trio di opere esposte in Repasts sono sottili orchestrazioni di luci e oggetti, emotive e finemente satiriche.


La multisensorialità è il modus operandi di Lizbeth Mitty. I suoi dipinti traducono i suoni in colori, e i colori in suoni. Traducendo le sue sensazioni nei suoi dipinti, Mitty guida le sue scelte cromatiche in un processo che è allo stesso tempo fisico e agile. Mitty prepara le sue superfici, di solito di grande formato, con lavaggi, macchie e dispersioni di pigmenti variamente diluiti, impegnandosi in versamenti controllati, sgocciolature e interventi di delineazione per stabilire le sue basi cromatiche.


Tenendo sempre presenti i parametri prestabiliti sotto forma di fini disegni ancora visibili, Mitty lavora poi in modo rapido e intuitivo per creare linee e dettagli, non con pennelli ma piuttosto spruzzando miscele di vernice da piccole bottiglie. Gli strati, i segni gestuali e, infine, le vivaci delineazioni delle forme sue conferiscono alle sue composizioni uno stile formale unico : preciso e dinamico, meticoloso e pieno di vita. La mano dell'artista è chiara e la verve con cui dipinge è palpabile in ogni forma e sfaccettatura delle sue opere effervescenti.


I dipinti di Mitty sono anche testimoni di narrazioni nascoste. Le ambientazioni immaginate dall'artista sono implicitamente letterarie, teatrali e cinematografiche e abilmente pittoriche. Le opere di Repasts presentano visioni di sale da banchetto decadenti e misteriose, da un punto di vista che potrebbe essere partecipativo, voyeuristico o forse quello di un narratore onnisciente. Lo sferragliare delle sedie e il tintinnio dei tavoli che vengono sparecchiati sono quasi udibili in Grand Hall, un'opera che si estende orizzontalmente e la cui tavola vivida è composta da gialli limonosi, bianchi puri, brillanti e bluastri, rosa e verdi di brillantezza e diffusioni di lussureggianti ori rosati. Qui entriamo in scena tra i tavoli, forse in ritardo, perché sembra che la colazione o il brunch siano già stati serviti e consumati - o forse entriamo appena in tempo, presentandoci come membri della squadra di pulizia.


In Cormac McCarthy Homage, un'analoga composizione orizzontale, ci troviamo di fronte a un tavolo apparecchiato nel bel mezzo di un pasto, come suggeriscono i piatti, l'argenteria, i bicchieri, le brocche e i decanter - e soprattutto i tre libri, ognuno dei quali porta il titolo di un romanzo dell'autore omonimo. La tavolata è forte, segnata da profondi colori viola, che creano atmosfera inebriante di vino rosso. Sebbene la lettura sembri un'attività improbabile in questo ambiente apparentemente sociale, la drammatica illuminazione sembra però incoraggiare la permanenza al tavolo per un capitolo o due in più dopo il dessert.


In Enter the Dragon, un'opera quadrata intrisa di toni lilla e ornamenti botanici, entriamo in scena pochi istanti prima del pranzo, prima che sia stato servita qualsiasi qualcosa, prima che l'argenteria e i tovaglioli siano stati toccati dagli ospiti. In fondo a questa sala lussuosamente fin-de-siècle, possiamo vedere i riflessi dei lampadari negli specchi. Tuttavia, è facile immaginare un drago che devasta la sontuosità e la calma della sala.


I pasti sono notevolmente assenti da Repasts. Infatti, gli stessi commensali non sono presenti nei dipinti di Mitty. Eppure è proprio l'assenza di queste persone e dei loro pasti presumibilmente sontuosi che ci permette di immaginarli dal punto di vista fisico, socio-economico, tragico-comico e forse anche olfattivo e uditivo. Ripasti, banchetti multisensoriali. Prendete una sedia e lasciatevi tentare, sinesteti.


- Paul D'Agostino, Ph.D.

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L'artista

Lizbeth Mitty
New York, 1952. Vive e lavora a New York.