perlepie
Gian Domenico Sozzi
MASSIMODECARLO Pièce Unique è felice di presentare perlepie, nuovi lavori dell'artista italiano Gian Domenico Sozzi. perlepie è la sua prima presentazione personale con la galleria da Come Prima, Meglio di Prima, mostra collettiva del 2020 a MASSIMODECARLO Milano.
In un breve estratto, Sozzi spiega il processo di ricerca al cuore del suo lavoro. Profondamente ispirate dalla sua attenzione ai dettagli e dal suo fascino per le opere d'arte trascurate e dimenticate, le perlepie di Sozzi sono una celebrazione di ciò che si nasconde nell'ombra:
« Il sole, generosissimo quassù alla torre, disegna ombre ovunque: tra gli scaffali di libri, sui sofà, sui muri, nei vetri delle finestre, ma anche su quella tela sciupatissima che accanto al tavolo da lavoro per anni è stata ad aspettare d’esser restaurata o magari arrotolata per finire in soffitta con i suoi corpi santi o, peggio ancora, lasciata a consumarsi di polveri per scomparire come un soffione di tarassaco. »
La tecnica di Sozzi può essere assimilata a un processo di estrazione e trasformazione simultanea: prendendo elementi da dipinti storici, Sozzi li trasporta dalla morbidezza della tela alla superficie fredda e riflettente dello specchio. Nel farlo, però, non rivela questi elementi alla luce del giorno, piuttosto, li mantiene impregnati nell'oscurità della polvere da cui emergono.
La serie perlepie prende il nome da un dettaglio di perle intraviste sul bordo di una tela arrotolata. Il tessuto della pittura, come un mantello di oscurità, si ritrova trasportato nelle sue serigrafie di spessa vernice nera da cui emergono i suoi soggetti.
Sozzi descrive questo processo come un "flirtare con la polvere e la sua radicale opacità" per spingere le sue immagini al limite della visibilità, "nella profondità dello specchio, fino a diventare immagini in esilio, timide comparse, persino epifanie".
L'artista
Nato a Castello di Solaro nel 1960, Sozzi ha studiato arte al DAMS di Bologna. Nel 1983 si trasferisce a Firenze dove inizia a lavorare nello studio di Luciano Bartolini e dove, nel 1985, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Schema. Da quella data si trasferisce prima a Berlino e poi a New York dove nasce il ciclo di opere Mar d'Africa, che espone a Parigi alla Montenay Gallery e a Monaco alla Thomas Gallery. Nel 1992, presso lo Studio Stefania Miscetti di Roma, inaugura r-Idolini, sculture e fotografie testimoni di un'operazione su teste note e sconosciute che presenta anche l'anno successivo allo Studio Casoli di Milano. Nel 1996 torna allo Studio Stefania Miscetti con cielospettacolo, opera che lo vede "sposare" dodici célibataires e che presenta l'anno successivo alla Galleria Montenay di Parigi e nello spazio milanese della Libreria A&M. Nel 2000, sempre presso lo Studio Stefania Miscetti, presenta Anatra muta: una serie di sfondi monocromi visibili sul retro di una parete/iconostasi appositamente costruita sul fondo della galleria. Nel 2002, presso lo Studio De Carlo di Milano, espone stampe fotografiche di grande formato come Testimoni. Nel 2006, alla Galleria Zero di Milano, presenta per la prima volta Brava (video found footage), che sarà poi esposto a Berlino alla Galleria Isabella Bortolozzi, al Museo Fesch di Ajaccio e alla Galleria Civica Montevergini di Siracusa. Nel 2008 torna allo Studio Stefania Miscetti di Roma con So it goes e l'anno successivo realizza l'installazione site-specific Red Carpet alla Galleria Francesco Pantaleone di Palermo. Nel 2012, invitato come special guest al Marte di Milano, presenta Bella Ciao e nel 2017 con Pretious realizza la sua prima personale allo Studio Dabbeni di Lugano. Nel 2018, in occasione della mostra dedicata a Gaudenzio Ferrari, presenta a Casa Testori un video dedicato all'ultima opera dell'artista piemontese. Nel 2020 partecipa con Fatima alla collettiva Come prima, Meglio di Prima presso la Galleria MASSIMODECARLO di Milano. Nel 2022 presenta perlepie al CLER di Milano e allo Studio Stefania Miscetti di Roma.