Ispirata dalle nozioni di "tribù" e sorellanza, nonché dal misticismo e dall'alterità, le influenze formali di Lonsdale vanno da film di fantascienza come The Abyss di James Cameron del 1989 alle figurine surrealiste di Dorothea Tanning.

Sospese in momenti di affetto, questi corpi alieni, quasi amorfi, si rannicchiano tra loro, a faccia in giù, emanando un senso di intimità e di esperienza collettiva, tra conforto e malinconia. Le forme arrotondate e fluide dei corpi ricordano un grembo materno o una presenza protettiva.

Dando forma alle sue sensazioni, combinando paura e conforto, buio e luce, astrazione e figurazione, le composizioni ibride di Lonsdale rivelano questa tensione.

Alieni, UFO, fantasmi... sono tutti archetipi immaginari di "diversità". Tuttavia, così come le sue figure ci sembrano estranee, noi potremmo essere estranei a loro.

In forte risonanza con il tema della Biennale di Venezia di quest'anno, "Foreigners everywhere", queste opere invitano lo spettatore a intravedere altre forme di vita, o forse il regno interiore di un'altra persona.