New Works
MASSIMODECARLO è lieta di presentare New Works, una mostra dell’artista americano Sanford Biggers.
Dopo oltre un decennio, Biggers torna in Italia e prosegue la sua esplorazione di oggetti storici e materiali di recupero per creare opere che sfidano le gerarchie culturali. Biggers, noto per la sua capacità di fondere passato e presente, alta e bassa cultura, tradizione e innovazione, è stato anche il primo artista ad aver realizzato un’installazione che ha coinvolto tutto il Rockefeller Center di New York nel 2021. In questo corpus di opere, l'artista stimola ancora una volta la nostra alfabetizzazione visiva, presentando una serie di nuovi lavori che contemporaneamente svelano e riassemblano epoche e culture.
Con una pratica artistica che si nutre di ricerca, Biggers unisce narrazioni diverse in composizioni coese ma inaspettate. Nelle sue mani, una coperta diventa non solo oggetto, ma una scultura performativa che richiama l’artigianato afroamericano e dialoga con gli inganni visivi dell’op-art. Attraverso la precisa geometria delle trapunte e la fusione di forme neoclassiche e dell'Africa occidentale, Biggers fa in modo che il passato e il presente, il fabbricato e il fatto a mano, coesistano senza soluzione di continuità, lasciandoci indovinare quale delle due venga realmente rappresentata.
Le sue opere sono innegabilmente “funky” - nel senso più autentico del termine - come afferma la direttrice della Chisenhale Gallery, Zoé Whitley. Nel testo della mostra, Whitley scrive: “Da frammenti di tessuto, di acciaio, di marmo, di ceramica, interi mondi emergono attraverso il pastiche e il riassemblaggio per formare un remix funky.” Citando il leggendario bassista e cantante Bootsy Collins, aggiunge: “Il funk è l’assenza di tutto ciò che puoi immaginare, e anche l’essenza di tutto ciò che è.” Ed è questo stesso spirito inventivo a guidare la pratica di Biggers, radicato nella tradizione afroamericana del saper arrangiarsi con quel che si ha. Come spiega Biggers stesso: “Usiamo ciò che abbiamo per innovare”, trasformando l’ordinario in straordinario.
Biggers non si limita a trasformare gli oggetti; ridefinisce il nostro modo di guardarli, spingendoci a ripensare i concetti di valore, autenticità e “purezza” della storia dell'arte. Con questa nuova mostra, Biggers continua a tessere narrazioni inedite a partire dai frammenti del passato, ricordandoci che l’arte, come la storia, è sempre soggetta a nuove interpretazioni. E a volte, questo processo inizia con qualcosa di semplice come una coperta. “Quando mi sento bloccato, appendo delle coperte al muro e rimango in loro compagnia per un po’,” racconta Biggers. Non si tratta solo del tessuto, dopo tutto; si tratta delle mani invisibili che hanno cucito, tessuto e ricucito il tempo stesso. Questa energia silenziosa - un’aura che è al contempo materiale e impalpabile - diventa la musa di Biggers, guidandolo verso nuove intuizioni. In un mondo in continuo movimento, sembra che la quieta compagnia del passato sia tutto ciò di cui Biggers ha bisogno per aprirsi al futuro.
Artista
Sanford Biggers (Los Angeles, 1970) vive e lavora a New York, negli Stati Uniti.
La pratica di Biggers abbraccia una gamma di medium che comprendono film, installazioni, video, disegno, scultura e performance. Attraverso questi diversi linguaggi, l'artista sfida le nostre conoscenze sulla storia e i suoi simboli, combinando le tradizioni e l'estetica afroamericane con il simbolismo giapponese, i riferimenti mitteleuropei con le esperienze urbane contemporanee e la tecnica italiana con i ritmi della musica Hip Hop.