Moving In
Becky Suss
MASSIMODECARLO è lieta di presentare Moving In, prima mostra dell’artista americana Becky Suss con la galleria, e nel Regno Unito. Moving In propone un'esplorazione della memoria, della domesticità e dei legami tra entrambe. Il lavoro di Becky Suss non si limita alla rappresentazione di luoghi, ma a ricostruirli, stratificando ricordi, riferimenti culturali e oggetti reali su ambienti immaginari. Come mappe costellate da quelli che definisce "Easter eggs" – ovetti di pasqua – i suoi dipinti nascondono dettagli apparentemente innocui che, riuniti, svelano storie molto più complesse.
Il titolo della mostra, Moving In, suggerisce che Suss si stia simbolicamente trasferendo in galleria, richiamando l’atmosfera domestica dello spazio che ospita la mostra. La galleria diventa così estensione del suo lavoro, un insieme di memoria e intimità. Gli interni dipinti da Suss sfidano gli stereotipi della domesticità, in particolare quella femminile americana, invitandoci a osservare questi spazi spesso trascurati, e a contemplare le storie nascoste dietro gli oggetti personali che li popolano.
La tecnica meticolosa di Suss permette di riscoprire ogni dettaglio – un libro finlandese, una sedia Bertoia. Che si tratti di un caminetto carico di oggetti o di una stanza che richiama l’infanzia e la letteratura classica, Suss trasforma gli interni domestici in palcoscenici dove personale e storico si sovrappongono.
L’amore di Suss per i libri, sia come oggetti che come portatori di storie, aggiunge un’ulteriore dimensione al suo lavoro. Per questa mostra, autori britannici come Virginia Woolf e Charles Dickens fanno capolino attraverso dettagli come una prima edizione di David Copperfield. Nei dipinti di Suss, i libri non sono semplici elementi decorativi, ma riflettono una rilettura della letteratura classica con uno sguardo contemporaneo, evocando il ritorno, lo scorrere del tempo e i suoi effetti, come in To the Lighthouse di Virginia Woolf.
Come Demon Copperhead di Barbara Kingsolver ha influenzato la sua visione di Dickens, così Suss ci invita a ripensare spazi e storie familiari. In questa serie, l’artista incorpora riferimenti visivi all’arte e al design britannico, come le stampe di Morris & Co., Liberty, e le copertine Hogarth Press di Vanessa Bell, radicando Moving In nel contesto londinese.
In questa mostra, anche la galleria stessa assume un ruolo narrativo. Mentre Suss riflette sui suoi ricordi, lo spazio espositivo diventa parte integrante delle sue opere, un contenitore di storie e connessioni personali che crea un dialogo tra artista, spettatore e luogo.
In Viale Lombardia, Suss unisce le caratteristiche della sede di MASSIMODECARLO a Milano – Casa Corbellini-Wassermann, nata come residenza – con elementi tipici di un’abitazione privata. Consapevole del passato domestico dello spazio, aggiunge dettagli personali, libri e persino il suo cane, intrecciando ricordi per creare una realtà parallela.
Lo stesso accade, forse in maniere ancora più evidente, in Clifford Street, dove Suss omaggia il passato georgiano dell’edificio e le sue proporzioni intime. L’artista trasforma la galleria in uno spazio domestico arredato con un grande divano verde, una lampada Noguchi e una Monstera Deliciosa. I suoi meta-dipinti contengono altre opere, creando una sorta di caccia al tesoro – o meglio, una caccia ai dettagli – che ci cattura in un mondo familiare e al tempo stesso estraneo.
L’approccio quasi cinematografico di Suss – in cui oggetti, spazi e storie si organizzano come una mappa mentale, retta da fili invisibili – invita gli spettatori a entrare nel suo universo domestico, curato con fantasia e popolato di memorie immaginarie. I dipinti di Suss sono mappe della coscienza, nei quali geografie, ricordi e riferimenti culturali si incontrano. Più tempo si passa ad osservarli, più connessioni si svelano – ed è proprio questo l’obbiettivo dell’artista.
Window - South Audley
Window - South Audley
Artista
Becky Suss (nata nel 1980) vive e lavora a Filadelfia, USA.
Il lavoro di Suss esplora idee di intimità, domesticità e memoria. I suoi dipinti di interni sono rappresentazioni organiche delle qualità sensoriali e di memoria dello spazio, mentre i suoi piccoli dipinti di oggetti e libri si presentano come una biblioteca di oggetti personali significativi. Privo di figure, lo stile di Suss utilizza architetture appiattite, proporzioni esagerate e prospettive distorte per amplificare la tensione tra realtà e finzione. Inoltre, l’artista specula sulla plasticità della memoria e sfida l'importanza del concetto di verità in una narrazione efficace.
I suoi dipinti mettono spesso in discussione gli stereotipi della domesticità, soprattutto per quanto riguarda la vita delle donne in America. È affascinata dal disinteresse e dalla dipendenza della cultura americana nei confronti del lavoro domestico e delle casalinghe, e si ispira alla sua eredità personale e alle generazioni di donne della sua famiglia che hanno gestito la sfera domestica senza alcun riconoscimento. L'artista aspira a valorizzare questi spazi privati, storicamente femminili, che sono stati a lungo liquidati come poco importanti, ma che in realtà sono luoghi in cui si creano e si definiscono la famiglia e l'identità. L'artista trae spesso ispirazione dai ricordi della casa dei nonni e, dopo essere diventata lei stessa genitore, ha trovato ispirazione tornando alla letteratura della sua infanzia e ai ricordi di queste narrazioni immaginarie.
Tra le sue mostre personali recenti: Becky Suss: The Dutch House, ICA Chattanooga, TN, Stati Uniti (2024), che si sposterà a: The Baker Museum, Naples, FL, Stati Uniti (2024-2025); Cheekwood Museum, Nashville, TN, Stati Uniti (2025); Becky Suss/Wharton Esherick, Fleisher/Ollman, Filadelfia, Stati Uniti, che si è spostata al Wharton Esherick Museum, Malvern, Stati Uniti (2018-2019); Becky Suss, ICA Pennsylvania, Università della Pennsylvania, Filadelfia, Stati Uniti (2015).
Tra le sue mostre collettive: To Begin Again: Artists and Childhood, Institute of Contemporary Art, Boston, Stati Uniti (2022-2023);New Grit: Art & Philly Now, Philadelphia Museum of Art, Stati Uniti (2021); Taking Space: Contemporary Women Artists and the Politics of Scale, Pennsylvania Academy of the Fine Arts, Filadelfia, Stati Uniti (2021).
Il suo lavoro è incluso in molte collezioni pubbliche, tra cui: The Alfond Collection of Contemporary Art, Cornell Fine Arts Museum, Rollins College, Winter Park, FL; Davis Museum and Cultural Center, Wellesley College, Wellesley, MA; The Heckscher Museum of Art, Huntington, NY; Institute of Contemporary Art, Boston, MA; Museum of Contemporary Art, Los Angeles, CA; Museum of Fine Arts, Boston, MA; Pennsylvania Academy of the Fine Arts, Filadelfia, PA; Philadelphia Museum of Art, Filadelfia, PA; Princeton University Art Museum, Princeton, NJ; Rennie Museum, Vancouver, Canada.