Ferrari Sheppard: Modality
MASSIMODECARLO è lieta di presentare Ferrari Sheppard: Modality, la quale segna il debutto dell’artista americano in Asia. In questa mostra, Sheppard naviga nello spazio tra astrazione e figurazione, muovendosi tra il reale, il fantastico e il mitologico. Questa interazione trasporta sia l'artista che lo spettatore attraverso un paesaggio di modalità mutevoli.
L’approccio di Sheppard alla sua pratica è piacevolmente grezzo, caratterizzato da spontaneità e dalla volontà di abbandonarsi al processo artistico. Come menzionato dall’artista “più pianifico, più le cose non vanno come pianificato”. Questa onestà traspare dai suoi dipinti, dove l’astrazione libera spesso collide con gli elementi figurativi intenzionali. L’artista approccia le sue tele senza alcuna finalità predetermminata, oscillando tra modalità di esecuzione come se fosse l’opera stessa a decidere il suo destino.
In Modality, Sheppard presenta scenari figurativi folcloristici ambientati in non-spazi. Momenti di intenzione, solitudine, amore e svago sono catturati su tele di medie e grandi dimensioni. Questi dipinti indagano la condizione umana, filtrata attraverso il subconscio, invitando gli spettatori a uno stato di contemplazione e connessione.
In Reclining Woman, Sheppard si cimenta in un processo quasi di trance, lasciando che sia la materialità dell'opera a dettare il suo risultato. La presenza della figura emerge da un dialogo intuitivo tra artista e medium. Questo approccio spontaneo si contrappone a Trident, dove Sheppard si addentra nel simbolismo mitologico, fondendo l'iconografia di Poseidone con le narrazioni afroamericane di resilienza. In questa rivisitazione, Poseidone diventa un simbolo di sopravvivenza in mezzo a uno spostamento storico. Come tutte le sue opere, Trident si sviluppa attraverso un gioco organico di riferimenti culturali e impulsi artistici, piuttosto che attraverso una struttura premeditata, evidenziando l'approccio fluido di Sheppard sia alla forma che al significato.
La mostra presenta anche una serie di nature morte, che segnano una nuova fase nell'evoluzione della pratica di Sheppard. In queste opere, oggetti di uso quotidiano, motivi africani e uno stile ispirato ai graffiti vengono ricontestualizzati, completando le sue opere figurative e arricchendo la narrazione complessiva.
La natura morta, genere tipicamente statico, assume una nuova vitalità nelle mani di Sheppard. Avvicinandosi per la prima volta a questa forma classica, l'artista apporta la sua caratteristica innovazione, intrecciando oggetti del suo studio con simboli tratti dalla storia personale. La maschera di bufalo, ad esempio, affonda le sue radici nelle tradizioni africane, ma Sheppard la rimodella in un dialogo contemporaneo, trasformando la natura morta in qualcosa di più di un esercizio di osservazione: diventa una meditazione stratificata sull'identità e sulla memoria.
Un senso di nostalgia permea la mostra, poiché Sheppard si è immerso nei suoni dell'iconico Sketches of Spain di Miles Davis mentre lavorava alla sua realizzazione. L'album è un mix di influenze tradizionali spagnole e dell'interpretazione unica di Davis. Le tele di Sheppard, come l'album, esplorano la tensione tra i mondi: riferimenti classici che si scontrano con realtà moderne, tinte vivaci che si contrappongono a toni più sottili, astrazione che danza con la formalità.
Modality cattura l'essenza della fluttuazione artistica, un flusso e riflusso di idee, forme ed echi culturali. Che si tratti di mitologia, allegoria storica o natura morta, il suo lavoro è intriso di una fluidità che riflette la complessità del mondo che lo circonda - e dentro di lui. Anche quando il mondo si scatena all'esterno, Sheppard rimane uno spettatore del suo stesso processo, esplorando continuamente le modalità che guidano la sua mano. In questo modo ci ricorda che l'arte, come la vita, è sia una fuga che un confronto con la realtà.
Artista
Sfumando i confini tra astrazione e figurazione, l'artista contemporaneo Ferrari Sheppard crea dipinti di medie e grandi dimensioni che celebrano l'umanità delle persone nere nelle Americhe e nella diaspora. L'artista, con sede a Los Angeles, è nato a Chicago e ha vissuto in varie città in Africa. I suoi dipinti sono influenzati dai ricordi e dall'esperienza vissuta, evocando un senso di nostalgia.
L'approccio di Sheppard alla figurazione inaugura un nuovo linguaggio visivo, con grandi dipinti ad acrilico, carboncino e foglia d'oro su tela che trasmettono movimento ed emozione attraverso le sue sicure pennellate e l'uso distintivo del colore. La sua pratica astratta mette in evidenza irregolarità in ciascun lavoro, dando allo spettatore un senso di attività ed eccitazione. Titoli evocativi sono usati in modo poetico per riflettere significati più profondi e riferimenti culturali. Le figure astratte sono create con un equilibrio intuitivo tra sottigliezze e opacità intenzionale, lasciando spazio alla complessità e all'espansività di ciascun individuo.
Sheppard spesso incorpora foglia d'oro per aggiungere un effetto iconografico alle sue opere, catturando la luce e accentuando la presenza all'interno del suo lavoro. Come nota la scrittrice Kristina Kay Robinson: "In Bond, contempliamo una Madonna nera e il suo bambino dorato. Il carboncino e l'oro lavorano insieme come materiale terreno, creando una texture e una dimensione all'universo visivo presentato. Ancora una volta, siamo ricordati del potere feroce dell'amore nel trasformare e preservare l'anima umana attraverso il flusso e riflusso del tempo e delle circostanze. I dipinti di Sheppard hanno dimensioni considerevoli, lasciando spazio per l'espansione del loro oggetto e creando una casa per l'ampiezza delle loro narrazioni e implicazioni. Questo lavoro riflette profondamente sull'interiorità emotiva e intellettuale delle figure ritratte. Esso si confronta con le sorti delle persone africane e indigene in tutto il mondo ed è un'aggiunta gradita e necessaria alla galassia dell'arte contemporanea".