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Mel Bochner

Date
15.11.2023 | 05.01.2024
File
COMUNICATO STAMPA
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MASSIMODECARLO è lieta di annunciare una mostra personale dedicata all'opera dell'artista americano Mel Bochner. Figura eminente dell'Arte Concettuale e post-minimal, l'illustre carriera di Bochner si estende per oltre sei decenni. Il suo lavoro, che interroga rigorosamente le intersezioni tra linguaggio, matematica e diversi sistemi di rappresentazione, è al centro di questa mostra. L'esposizione presenta l'ultimo corpo di lavori di Bochner del 2023, invitando gli spettatori ad approfondire l'ultimo capitolo del suo percorso artistico.

Fin dagli anni Sessanta, Bochner è stato in prima linea nell'esplorare l'intricata relazione tra immagini e linguaggio. Nel 1962 si è laureato in arte alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania, prima di avventurarsi nel campo della filosofia alla Northwestern University di Chicago, Illinois.


A partire dal 1970, il lavoro di Bochner ha ottenuto importanti riconoscimenti in Italia. Ha svolto un ruolo fondamentale in mostre importanti, in particolare Conceptual Art, Arte Povera, Land Art nel 1970, sotto la curatela di Germano Celant. I suoi legami con l'Italia lo portarono anche a stringere preziose amicizie con artisti come Alighiero Boetti e Lucio Fontana. Ciascuno di loro ha esplorato il linguaggio come forma di rappresentazione illogica, approfondendo l'interazione tra spazio e linguaggio come elementi costitutivi della nostra comprensione del mondo.

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Ora di nuovo in Italia, Bochner ha trovato ispirazione per questa mostra a Casa Corbellini-Wassermann e l'impatto di questo ambiente è evidente nella sue opere. Bochner ha integrato armoniosamente i suoi lavori con lo spazio, instaurando un legame unico con l'architettura della galleria e i suoi colori vivaci.


Parlando della mostra e di Casa Corbellini-Wassermann, Bochner ha commentato: "Nel mondo dell'arte di oggi, la maggior parte delle mostre sono allestite all'interno di white cube sterili. Ma l'eccentricità di questo spazio milanese, con la sua estetica d'epoca, i motivi Art Déco e fin-de-siècle, insieme ai caratteristici camini, mi ha colpito profondamente. Non vedevo l'ora di abbracciare questo ambiente straordinario. L'ho vista come un'occasione perfetta per presentare una mostra in Italia, con l'intento di sorprendere e sfidare le aspettative degli spettatori. Il lavoro che presenterò potrebbe divergere da ciò che molti si aspettano da me".

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Quest'ultimo corpo di opere presenta una materialità distintiva che non è comunemente associata al lavoro di Bochner. I dipinti sono realizzati su tela di velluto, che conferisce un ulteriore livello di materialità e dimensionalità alle opere. Nonostante il medium sia cambiato, la sottile sovversione che contraddistingue Bochner e il suo umorismo coinvolgente e provocatorio rimangono al centro della sua espressione artistica.


Ispirandosi a espressioni quotidiane, a esclamazioni appassionate e a battute colloquiali, Bochner basa il suo lavoro su frasi e dialoghi origliati. Queste parole trovano posto nel suo taccuino, ampliando il suo inventario di parole. I suoi dipinti incapsulano la vita contemporanea e le sue sfumature linguistiche. Questo approccio è in parte ispirato alla professione di cartellonista del padre.

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Mel Bochner
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Nell'ultima sala della galleria, l'opera principale di Bochner, HA HA HA, è esposta in due versioni distinte: una striscia orizzontale e una tela verticale. "Ha" è un'espressione onomatopeica che indica una risata, diventata sempre più prevalente nella società odierna guidata dalla tecnologia digitale, dove la comunicazione tende alla brevità. Attraverso questa espressione, Bochner gioca con la genuinità del suo impegno creativo, riconoscendo in modo giocoso l'impatto duraturo che ha avuto sul mondo dell'arte concettuale.


La mostra presenta anche i suoi rinomati Measurement Paintings. Queste opere consistono in tele monocromatiche con frecce e notazioni numeriche che indicano la lunghezza delle frecce in pollici. Paradossalmente, i Measurement Paintings non quantificano nulla al di là della loro stessa esistenza, rivelando l'essenza del loro processo artistico. Questo processo, in modo alquanto controverso, gravitava intorno alla nozione di dematerializzazione dell'arte.


L'espressione artistica di Bochner emana irriverenza, conflitto e un pronunciato senso di ribellione. Attraverso la scelta di parole come "Blah, Blah" e "$#!+" (che allude alla parola "merda"), posiziona i suoi dipinti come una forma di interferenza, plasmando sottilmente i nostri pensieri e impegnandosi in intricate manipolazioni che giocano con le nostre emozioni e i nostri desideri.


Nella mostra a MASSIMODECARLO Bochner introduce palette di colori intensi, ulteriormente arricchiti dalla loro consistenza vellutata. L'interazione tra questi sfondi dai toni vivaci, quasi allegramente ornati, e le parole che trasmettono una sardonica atmosfera di superficiale positività, ampliano provocatoriamente i confini dell'espressione artistica convenzionale.

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Mel Bochner
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HA HA HA
2023
Mel Bochner

Artista

Mel Bochner
Pittsburgh, 1940. Lives and works in New York.