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Les Collectionneurs

Maureen Dougherty

Date
02.12.2025 | 13.12.2025
Galleria
Pièce Unique
File
COMUNICATO STAMPA
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MASSIMODECARLO Pièce Unique è lieta di presentare Les Collectionneurs della pittrice americana Maureen Dougherty, per la prima volta a Parigi.

Dedicati alla figura del Collezionista, questi nuovi lavori — iniziati come una serie di ritratti successivamente completati dalle collezioni che li circondano — seguono una stessa struttura compositiva: un personaggio in primo piano, circondato da oggetti disposti sugli scaffali alle sue spalle.


Ogni collezione è sorprendentemente specifica: una moltitudine di oggetti curiosi in The French Collector, impressionanti reperti dell’antica Roma in The Antiquities Collector, piatti in ceramica dalle forme picassiane in Geisha Collector o infine, misteriose scatole grigie sigillate e maschere di legno in The French Pacific Collector.

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In ciascun caso, l’abbinamento tra collezionista e collezione risulta sorprendentemente armonioso, quasi ingenuamente sincero, rivelando forse qualcosa di più profondo di semplici preferenze personali di ogni personaggio. Le griglie di oggetti creano una massa di significati — un caos ordinato che rivela sensibilità, empatia, teatralità e la sensazione di un’esplosione interiore trattenuta. Gli oggetti, che occupano la maggior parte dei dipinti, sembrano infatti importanti quanto i loro proprietari, conferendo dopo tutto il diritto al titolo stesso di “collezionista”.


Dougherty sintetizza ogni ritratto per preservare ciò che conta davvero: il collezionista, vestito con quello che sembra essere il suo abito più elegante, circondato dalle cose che ama — indipendentemente dal loro valore — gloriosamente esposte a incorniciare fisicamente e simbolicamente la sua identità.


Per alcuni, collezionare è un ricordo conservato su uno scaffale; per altri, un desiderio insaziabile di essere sopraffatti dalla bellezza. E poi c’è il collezionista raffinato, il cui occhio attento parla attraverso un’abbondanza silenziosa.

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Come spiega l’artista, la sua pratica è un invito a sentire prima di pensare — a lasciarsi sedurre dalla superficie, per poi essere turbati da ciò che si nasconde sotto. Nelle sue mani, la pittura diventa allo stesso tempo specchio e soglia: una registrazione dell’atto di vedere e dell’essere visti.


Se lo spettatore percepisce l’opera prima di capirla — se viene attratto dalla sua superficie e poi messo di fronte alla sua profondità — allora, come afferma lei stessa, «il dipinto ha fatto il suo lavoro».


Che si tratti di una sottile critica al materialismo e alla sua toccante futilità, o di una celebrazione autentica dell’identità personale e dell’ossessione, la chiarezza disarmante di ogni ritratto lascia pochi dubbi: di fronte ai suoi dipinti, che siano di personaggi siano reali o fittizi, la nostra unica certezza è che non sapremo mai davvero chi siano gli altri.


Con i suoi Collectionneurs, Dougherty invita gli spettatori a riflettere sui propri attaccamenti e sulle storie che costruiamo attraverso gli oggetti che scegliamo di conservare.

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Artista

Maureen Dougherty

Maureen Dougherty ha studiato pittura alla Carnegie Mellon University (1976) a Pittsburgh e al New York Studio School (1979), dove ha sviluppato un impegno duraturo verso le possibilità espressive della pittura. Muovendosi con fluidità tra figurazione e astrazione, il suo lavoro esplora l’intelligenza emotiva del colore, del gesto e della forma.

Le sue prime influenze includono la morbida luminosità di Raffaello e i colori vividi di Toulouse-Lautrec, il cui approccio audace alla pittura ha aperto a Dougherty un linguaggio più diretto e intuitivo. Negli ultimi anni, la figura umana è riemersa nelle sue tele — non come soggetto, ma come presenza — segnando un rinnovato dialogo tra corpo e astrazione. I suoi dipinti abitano quella soglia in cui emozione e superficie, intimità e spazio, coesistono in equilibrio.

Maureen Dougherty lavora nel suo studio a Chelsea, New York, una grande stanza piena di luce del nord e della quieta persistenza stessa della pittura.