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Le Sable et le Temps

Thomas Demand

Date
27.05.2025 | 07.06.2025
Galleria
Pièce Unique
File
COMUNICATO STAMPA

Ho incontrato un viaggiatore proveniente da un’antica terra,
Che disse: "Due gambe imponenti di pietra, prive di busto,
Si ergono nel deserto… Vicino a loro, sulla sabbia,
Giace a metà sommerso un volto infranto, il cui cipiglio,
E il labbro increspato, e il ghigno di freddo comando,
Rivelano che lo scultore aveva ben letto quelle passioni
Che ancora sopravvivono, impresse su quelle cose senza vita,
La mano che le schernì e il cuore che le nutrì.
E sul piedistallo compaiono queste parole:
‘Il mio nome è Ozymandias, Re dei Re;
Guardate le mie opere, o Potenti, e disperate!’
Null’altro rimane. Intorno al decadimento
Di quel colossale relitto, sconfinati e spogli
I solitari e piatti granelli di sabbia si estendono lontano.”

— “Ozymandias”, Percy Bysshe Shelley

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Nel sonetto Ozymandias di Percy Bysshe Shelley, il poeta inglese ci offre un monito malinconico sui pericoli della superbia. Pubblicato nel 1818 in occasione dell’arrivo a Londra di un frammento monumentale della statua del faraone egiziano Ramses II, chiamato il Giovane Memnone e “acquisito” dall’archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni, il poema di Shelley ci ricorda che, alla fine, il potere è solo un miraggio, e che anche i più potenti si dissolvono e sono perduti nei granelli del tempo.


Nella loro opera collaborativa Le sable et le temps (2025), l’artista visivo Thomas Demand e l’acclamato regista e scrittore Alexander Kluge esplorano una preoccupazione comune per la hybris, il passare del tempo, e la potente tensione tra memoria e oblio quando ci si confronta con i traumi della storia. Organizzata dal curatore indipendente Douglas Fogle, questa mostra rappresenta un impegno intellettuale continuativo tra i due artisti, già collaboratori nella mostra The Boat is Leaking. The Captain Lied. alla Fondazione Prada a Venezia nel 2017.

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Le sable et le temps
2025

Per MASSIMODECARLO Pièce Unique, Demand ha creato un dispositivo di visione per i film di Alexander Kluge utilizzando uno dei suoi iconici sfondi murali. Con Fels / Rock (2025), Demand ha creato quella che sembra la superficie di una parete rocciosa sgretolata, realizzata interamente con carta stropicciata e poi fotografata. Come in tutte le sue opere, Demand prende un’immagine di partenza dal flusso continuo di fotografie che ci circondano ogni giorno e la ricrea nel suo studio con carta e cartone. Dopo aver fotografato il modello, la scultura viene distrutta, lasciando solo un doppio fotografico spettrale che crea un effetto di disorientamento visivo, confrontando lo spettatore con ricostruzioni in carta di immagini apparentemente irriconoscibili — spesso turbinii visivi nelle correnti iconografiche della storia.


In questa installazione collaborativa, la carta da parati simile a roccia diventa una casa per una serie di schermi che proiettano sette cortometraggi sperimentali di Alexander Kluge, inseriti in aperture nella parete di Demand. Riuniti sotto il monito poetico dell’Ozymandias di Shelley, questi poemi cinematografici attraversano un paesaggio storico abitato dai fantasmi, disseminato di resti in decomposizione di guerre passate e degli effetti brutali dei conflitti recenti. Riflettendo sull’assurdità della hybris bellicosa dell’umanità, i film di Kluge esplorano una vasta gamma di temi, tra cui una meditazione scientifica e poetica sulla natura della sabbia, un’indagine sugli spettri delle passate conquiste occidentali del Medio Oriente, e riferimenti all’uso degli elefanti da parte di Annibale per attraversare le Alpi nelle guerre tra Cartagine e l’Impero romano.


Nell’universo poetico per immagini di Kluge, l’ubiquità e la resistenza dei granelli di sabbia — levigati dalla frizione e capaci di mantenere la loro forma per millenni — diventano simboli della proliferazione delle immagini nella marcia della storia. Kluge osserva che solo gli atti violenti della guerra tecnologica moderna possono distruggere la forma dei granelli di sabbia, mentre le immagini di guerra, sotto forma di un singolo fotogramma cinematografico — 1/24 di secondo — possono facilmente perdersi “nell’abisso dei millenni”.

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Unendo le loro voci in questa collaborazione, Demand e Kluge ci invitano a prestare attenzione tanto alla forma quanto al contenuto delle loro opere. Alla fine, le qualità effimere della carta e l’erosione entropica dei monumenti in granelli di sabbia diventano simboli di un’umiltà visiva che ci chiede di non dimenticare l’importanza della memoria di fronte al flusso delle immagini storiche che scorrono attraverso i deserti del tempo.

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Daily #38
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2013

Artista

Thomas Demand
1964 - Monaco di Baviera.

Opere

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Le sable et le temps
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