Date
06.02.2025 | 10.03.2025
Galleria
File
COMUNICATO STAMPA

MASSIMODECARLO è lieta di presentare In Memoriam, la prima mostra dell’artista americana Jessie Homer French a Hong Kong. Attraverso una serie di opere realizzate nell’ultimo anno, In Memoriam ci invita a soffermarci sugli scorci spesso trascurati del mondo, ad abbracciarne le contraddizioni e a scoprire la magia silenziosa che si cela sotto la superficie del tempo.

Nata a New York ma profondamente legata ai paesaggi sconfinati e selvaggi dell’ovest americano, la pratica di Homer French è inscindibile dal suo ambiente. Decenni fa si è trasferita con il marito nell’entroterra desertico della California, un luogo remoto la cui quiete e severità si sono insinuate nel suo lavoro. Qui, tra pini maestosi e cieli infiniti, ha sviluppato un linguaggio visivo fatto di profonda devozione per la terra.


Lo stile di Homer French trova equilibrio tra una semplicità quasi popolare e una sorprendente complessità. Le sue influenze sono eclettiche quanto i suoi soggetti: nutre un’ammirazione particolare per l’arte medievale, in particolare per gli affreschi di Giotto, con i loro colori vibranti e la prospettiva intuitiva. Anche l’arte popolare americana è una fonte di ispirazione, evidente nell’uso di superfici piatte e composizioni audaci dal forte impianto narrativo. Eppure, il suo stile rimane inconfondibilmente personale, affinato da decenni di osservazione e pratica.

MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 005 002

Il fuoco è un protagonista ricorrente nel suo lavoro. Sin dagli anni Ottanta, l’artista torna costantemente all’immagine degli incendi, che non sono solo testimonianze di fenomeni naturali, ma riflessioni sulla distruzione e la rinascita, sul caos e sulla bellezza. “Ho vissuto un incendio in casa. Ho vissuto incendi nei boschi. Il fuoco è bellissimo – terrificante, ma bellissimo,” racconta. Le sue fiamme assumono colori inaspettati e disarmanti: arancioni cupi e gialli accesi, che cambiano con l’aridità di ciò che brucia e con il bagliore spettrale della notte. Questi dipinti vibrano di un’energia ipnotica, affascinante e inquietante al tempo stesso, mentre il loro splendore effimero lascia un senso di fragilità sospesa.


Ma non tutti i paesaggi di Homer French sono in fiamme. In Above the Clouds e God’s Café, il suo sguardo si posa su scenari più quieti, su deserti crepuscolari e momenti appartati custoditi nella memoria. Above the Clouds è un omaggio alla sua casa tra le montagne, una veduta a volo d’uccello delle vette che un tempo chiamava sue. I loro profili sfumati emergono come un sogno dal cielo, ma non c’è traccia di sentimentalismo: l’opera è piuttosto un riconoscimento silenzioso del fatto che i paesaggi, proprio come i ricordi, sono in costante trasformazione. Il lavoro oscilla tra il desiderio e il distacco, traducendo emozioni immense in composizioni solo apparentemente semplici.


In God’s Café, Homer French trasforma una vecchia fotografia di un caffè lungo la strada nel deserto, scattata negli anni Ottanta, in una scena che sprigiona ironia e nostalgia. “A volte mi ci vuole un po’ per arrivare alle cose,” commenta con un sorriso, rivelando il suo approccio riflessivo e senza fretta all’arte.

MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 009
MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 011
MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 006
MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 008

Il tempo è un filo conduttore costante nel suo lavoro. Da bambina, racconta, era convinta di aver dimostrato che il tempo fosse circolare, una certezza che negli anni si è solo rafforzata. Ora, i suoi dipinti parlano di un’esistenza ciclica, in cui i momenti scivolano via solo per riemergere sotto nuove forme. “Niente dura per sempre, e ormai sono abbastanza vecchia per saperlo,” riflette. Eppure, nelle sue opere preserva proprio ciò che riconosce come effimero: frammenti di memoria, i contorni di una stagione, un barlume di luce.


In Memoriam è un’indagine sulla presenza e sull’assenza, sulla memoria e sull’oblio. Il titolo suggerisce il ricordo, ma la mostra va oltre la nostalgia: ci invita a riflettere sulle forze invisibili che plasmano le nostre vite, su ciò che persiste anche quando sembra svanire.


“Credo che il mondo potrebbe durare fino alla fine del secolo,” scherza l’artista. “Siamo gli unici animali in grado di ricordare il passato e immaginare il futuro. E siamo gli unici animali che disegnano. Forse, riusciremo a capire come sopravvivere ancora per un po’.” Tenero ma senza indulgenza, il suo lavoro crea uno spazio di riflessione – sul passato, sul presente e sulle possibilità di ciò che ancora potrebbe essere, se solo imparassimo a guardare oltre la superficie, proprio come fa lei.

MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 002
MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 001
MASSIMODECARLO JESSIE HOMER FRENCH 202502 003
HOM 0059 24 001
RHGPF
2024
Jessie Homer French
Jessie Homer French Zzzd T1
Jessie Homer French

Jessie Homer French è nata a New York nel 1940. Attualmente vive e lavora a Oak View, in California.


Artista autodidatta, i dipinti di Homer French nascono da una continua analisi dei luoghi che la circondano e mostrano l'atteggiamento personale e profondo dell'artista nei confronti di un tipo di composizione locale e transitoria. Attraverso un linguaggio semplificato - solo apparentemente naive, colori piatti e pennellate calme - Homer French tratta con delicata attenzione temi esistenziali legati alla morte, alla natura e alla vita rurale. Nelle sue opere, l'umanità appare come un'intrusa nociva in una natura malinconica, eppure, anche i dipinti con i soggetti più cupi sono contraddistinti da una vitalità formale in grado di conferire una straordinaria immediatezza alle sue composizioni agrodolci e anti-pastorali, in cui creazione e distruzione convivono in un esemplare candore.


Le opere di Homer French sono presenti nelle collezioni del Palm Springs Art Museum di Palm Springs, dello Smithsonian American Art Museum di Washington e del Museum of Contemporary Art di Los Angeles.