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Ian Kiaer

Date
06.04.2004 | 31.07.2004
Location
Massimo De Carlo, Milano
Negli spazi della Galleria Massimo De Carlo per la sua prima personale in Italia, Ian Kiaer presenta tre lavori: "Bruegel Project/Icarus", "Moshe Safdie Project/Silver Biosphere" e "Moshe Safdie Project (Orange)".Ian Kiaer crea complesse installazioni raggruppando lavori bidimensionali, generalmente delicati acquarelli, piccole maquette di edifici architettonici, oggetti ritrovati a volte parzialmente modificati. L'assemblaggio, che appare a prima vista casuale, gradualmente rivela se stesso e la propria coerenza narrativa. Molto ricercato, il lavoro di Ian Kiaer è strutturato intorno a sottili rimandi a figure e concetti della storia dell'arte, dell'architettura e della sociologia. Descrivendo idee e metodi per una soddisfacente integrazione dell'uomo nella società e nell'ambiente, le sue installazioni evocano un'atmosfera romantica e tragica che al contempo esalta e nega la speranza: romantico è l'ideale e il sogno di realizzarlo, tragica è la constatazione dell'impossibilità di essere realizzato. Per questo Kiaer sceglie e utilizza materiali di natura precaria che ci suggeriscono l'impossibilità di applicare le nozioni utopiche con successo, ma compone con raffinata eleganza le proprie installazioni permettendoci di sognare.In "Bruegel Project/Icarus" l'artista continua e approfondisce la ricerca iniziata in precedenti progetti sul lavoro di Pieter Bruegel, concentrandosi particolarmente sulla profonda relazione sottesa al lavoro dell'artista fiammingo con la topografia e l'interesse per il paesaggio.Nel corso della sua ricerca, Kiaer ha rinvenuto fonti nelle quali si narra che Bruegel durante il suo "Viaggio in Italia" nel 1552, tra Roma e Napoli, avrebbe conosciuto il pittore miniarurista Clovio e che tra i due artisti si sarebbe instaurata una sorta di collaborazione. L'interesse e l'utilizzo della rappresentazione in scala da parte di Bruegel, così come gli studi sulla veduta panoramica devono essere attribuiti a quel viaggio. La specifica attenzione al carattere morfologico della regione, soprattutto alle formazioni rocciose delle scogliere mediterranee caratterizzano le opere dipinte nei mesi successivi "Cristo sul Lago di Tiberiade" e "La Caduta di Icaro". E proprio "La Caduta di Icaro" è il punto di partenza per questo lavoro di Kiaer: l'acquerello è una sorta di ricordo del dipinto di Bruegel e del paesaggio roccioso che lo aveva ispirato, quello stesso paesaggio che secoli dopo avrebbe portato Curzio Malaparte, esiliato da Mussolini nel 1933, a decidere di costruire a Capri, collaborando con Adalberto Libera la sua villa-rifugio, il suo "ritratto di pietra". Un minuscolo modello della villa si "erge" sulla spugna appoggiata sul tavolo… Malaparte in esilio, Bruegel, in viaggio, entrambi lontani dal loro mondo sociale e politico traggono ispirazione dalle coste del Mar Tirreno e tale ispirazione diventa parte della loro vita, della loro opera.In mostra Kiaer include anche due lavori che si ispirano agli studi e ai progetti dell'architettura modulare di Moshie Safdie, tema attorno al quale si articolava il lavoro presentato al Padiglione italiano nell'ultima edizione della Biennale di Venezia. L'architetto Moshe Safdie dagli anni '60 incentrò il suo lavoro sulla progettazione di edifici modulari con un particolare interesse per lo studio dell'organizzazione della vita delle api e della struttura degli alveari come organismi regolati da una crescita naturale."Moshe Safdie Project (Orange)" è il modello di un progetto realizzato in Sud America tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70."Moshe Safdie Project/Silver Biosphere" non è riconducibile ad alcun progetto realizzato, si tratta di una personale riflessione di Ian Kiaer a proposito del lavoro di Safdie.Ian Kiaer vive e lavora a Londra. In novembre ha avuto una mostra personale nella rassegna di artisti contemporanei Art Now alla Tate Britain di Londra. Tra le mostre collettive più significative ricordiamo: Delays and Revolution, curata da Francesco Bonami e Daniel Birnbaum, Dreams and Conflicts: The Viewer's Dictatorship, 50th Biennale di Venezia; Artist's Imagine Architecture all'ICA di Boston; Building Structures al PS1 Contemporary Art Centre di New York; Manifesta 3 a Ljubljana.Mostra curata da Paola Clerico

Artista

Ian Kiaer
Londra, 1971. Lives and works in Londra.