Honey In The Rock
Judith Linhares
MASSIMODECARLO è lieta di annunciare Honey in the Rock, la prima mostra personale di Judith Linhares, che introduce una nuova serie di lavori dedicati al genere della natura morta mediante scenari naturali psichedelici carichi di colore.
L'espressione "miele nella roccia" trae origine dalla Bibbia, ma l'artista non intende fare alcun riferimento religioso. Queste parole risuonano piuttosto come una promessa di piacere improvviso che si può trovare nei luoghi più inaspettati, come il nettare di un'ape nascosto nel profondo di una pietra.
Attingendo ai ricordi della sua formazione in California, negli anni '60 e '70, Linhares ha scoperto un senso di scopo e di struttura nel contesto della pittura. Originaria di Pasadena, l'artista è un figlia della vibrante comunità della controcultura che ha plasmato la costa occidentale, consentendole di esplorare la connessione tra il mitico e il metafisico, il conscio e l'inconscio, l'ancestrale e il quotidiano.
In uno stato di liberazione artistica, l'improvvisazione è la sorgente delle le sue narrazioni, i personaggi e le composizioni caleidoscopiche che pulsano con un'intensità elettrica di colore, irrompono così dalle sue tele. La sua pratica artistica è intrisa di un senso di libertà, e diventa un omaggio allo spirito sfrenato che ha caratterizzato l'epoca in cui è cresciuta.
Sebbene le sue radici artistiche siano nell'astrazione, Linhares si è rivolta alla pittura narrativa, affinando le sue capacità di osservazione per creare composizioni stratificate che mostrano animali talismanici, vanitas psichedeliche e donne nude dalle gambe lunghe in uno stato di esuberante beatitudine.
Honey in the Rock presenta una nuova serie di opere che conferiscono all'ambiente domestico della galleria una calda atmosfera. Pur raffigurando oggetti quotidiani e figure umane in ambienti mistici, l'artista sembra meno preoccupata della rappresentazione accurata e più interessata all'atto stesso del dipingere e alle metafore che può trasmettere.
Come afferma eloquentemente Linhares, "per me non si tratta mai totalmente dell'oggetto, della figura, dell'albero, del secchio, ecc. Si tratta del posizionamento, del peso e del punto in cui la cosa si trova nel/sul rettangolo". Questo approccio permette all'artista di esplorare la figurazione attraverso un linguaggio astratto, in cui la disposizione degli elementi e la loro relazione reciproca sono al centro dell'attenzione.
La natura astratta del lavoro di Judith Linhares è evidente anche nell'uso del colore. La sua tavolozza non è limitata dai vincoli del realismo, ma emana emozioni e illumina gli scenari. Linhares considera il colore in termini di luce, evocando la luminosità del sole o la freddezza della luna sui suoi soggetti. Nei suoi dipinti, il corpo è raccontato attraverso la sua dimensione e la luce è evidenziata dal colore, creando un'esperienza visiva multisensoriale per l'osservatore.
Per Linhares, il pubblico gioca un ruolo fondamentale, poiché l'artista cerca di collegare il suo lavoro con le esperienze condivise dagli spettatori. Gli oggetti quotidiani che ritrae, come tappeti e tovaglie stampate, sono porte d'accesso a memorie collettive infuse del calore della casa e della familiarità. Le sue figure non sono esseri solitari, ma piuttosto membri di scene comuni, spesso raffigurati mentre si riuniscono intorno ad attività condivise.
Il processo artistico di Linhares invita lo spettatore a entrare nel momento della creazione, trasmettendo le sensazioni tattili della pittura mentre si scontra con la tela. In Honey in the Rock, l'artista invita lo spettatore a partecipare a un'esperienza viscerale che trascende i confini della mera rappresentazione.