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Beneath the Golden Canopy

Date
24.03.2025 | 16.05.2025
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COMUNICATO STAMPA

MASSIMODECARLO è lieta di presentare Beneath the Golden Canopy, la prima mostra personale di Dominique Fung a Hong Kong. Con il suo intreccio di riferimenti storici e simbolismo, Fung dipinge un mondo fatto di contrasti: la grandiosità si mescola all'inquietudine, l'autorità si fa teatrale e gli oggetti del passato si rifiutano di rimanere immobili.

Al centro di questo nuovo corpus di opere c’è la figura dell'Imperatrice Cixi, a lungo oggetto di dibattito nelle narrazioni storiche. Sovrana de facto della Cina dal 1861 fino alla sua morte nel 1908, in Occidente è stata spesso descritta come spietata e manipolatrice, mentre in Cina la sua eredità rimane controversa. Fung non intende riabilitare o riscrivere la storia di Cixi, ma la utilizza come lente attraverso cui esplorare il potere, la femminilità e il modo in cui la storia viene filtrata e mitizzata.

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L'interesse dell'artista per Cixi è personale: nasce dai ricordi d'infanzia legate alle soap operas storiche in TV, da un libro consigliato da un'amica, e si approfondisce in una riflessione più ampia su come le narrazioni coloniali abbiano distorto la storia. Un tappeto proveniente dalla corte di Cixi, incluso nella mostra, diventa un ponte tangibile con un passato sfuggente, un frammento che incarna la stratificazione della memoria e dell'identità diasporica di Fung, modellata dal tempo, dalla geografia e dall'eredità culturale.


Nei suoi dipinti, la presenza di Cixi aleggia tra le pieghe della seta degli abiti imperiali, nel peso delle scatole laccate per i gioielli, negli spazi fluidi e onirici che caratterizzano la sua pittura. Le opere invitano a riflettere su chi abbia il potere di raccontare la storia e su come questo potere possa essere inquadrato o offuscato.

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Nel trittico The She Dragon, The Fragile Phoenix, and The Limping Dragon, Fung condensa le complesse dinamiche di potere tra concubine, imperatrici e imperatori in un linguaggio visivo onirico. Ogni pannello incarna una figura storica chiave: The She Dragon rappresenta l'Imperatrice Vedova Cixi, The Fragile Phoenix l'Imperatrice Consorte Ci'an, mentre The Limping Dragon evoca l'Imperatore Xianfeng. Le due imperatrici emergono con colori intensi e vibranti, impetuose e inafferrabili, mentre l'imperatore, in monocromo, resta ai margini, simbolo di un potere destinato a cedere.


Questo trittico introduce una nuova tecnica: una variazione bicromatica che offre prospettive differenti all'interno di una stessa composizione. L'uso di più tele in un unico dipinto richiama il formato tradizionale dei rotoli cinesi, sottolineando l'approccio stratificato alla narrazione.

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Al centro della sua ricerca c'è il ruolo della donna: figure la cui esistenza e i cui desideri sono stati spesso relegati ai margini della storia, resi esotici o ignorati. I suoi dipinti attingono tanto alla memoria delle concubine senza nome quanto alle esperienze della femminilità contemporanea, dissolvendo i confini tra storia e fantasia, realtà e finzione.


Una nuova serie di scatole per gioielli del XX secolo, presentato in mostra, si inserisce nella ricerca di Fung sulla forma scultorea. Questi cofanetti diventano metafore della condizione femminile: per lungo tempo considerate solo elementi decorativi, le donne - come le superfici levigate di queste scatole - sono state plasmate per riflettere un'illusione di bellezza, mentre al loro interno si cela qualcosa di ben più complesso.

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Questa tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto attraversa tutta la produzione di Fung. Ispirandosi alle tecniche luministiche dei maestri olandesi come Vermeer e Rembrandt, utilizza l'oscurità come sfondo, lasciando che la luce tremolante di una candela guidi lo sguardo. Come un direttore della fotografia, compone i suoi dipinti con scene stratificate in cui luci e ombre in movimento indirizzano l'attenzione.


In una delle opere, soldati a forma di pesce - un motivo ripreso da antichi bronzi cinesi - marciano sulla tela come animati dall'assurdità della storia stessa. Altrove, i tessuti si trasformano in paesaggi, i corpi si fondono con la materia organica e l'architettura si sgretola in frammenti onirici. Questo senso di mutamento perpetuo si riflette anche nella tavolozza dell'artista: inizialmente ispirata ai colori saturi delle ceramiche funerarie dell’epoca Tang, è poi evoluta, assorbendo le tonalità terrose e ossidate di oggetti consumati dal tempo e dagli elementi - ambre, grigi ruggine, verdi profondi - evocando la lenta erosione della storia.


E forse è proprio qui che risiede il cuore di Beneath the Golden Canopy: nulla resta mai davvero immobile. Il potere si sposta, la storia si trasforma, gli oggetti portano con sé il peso di vite passate. Fung non cerca di ricostruire il mondo di Cixi, ma di esplorare le sue interpretazioni, le sue omissioni, i suoi miti. Ci invita a guardare dietro il sipario dorato - non per trovare risposte definitive, ma per esplorare, interrogare e osservare mentre il tessuto si muove, svelando e celando al tempo stesso.

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Dominique Fung

Dominique Fung (nata nel 1987, lavora a New York) è un'artista canadese con radici a Hong Kong e Shanghai. La sua pratica esplora il territorio liminare in cui tradizione, memoria ed eredità si insinuano nella nostra coscienza collettiva. Grazie al suo racconto di storie trascurate o del tutto dimenticate e all'uso di specifici artefatti storici che arricchisce di qualità umane e di complessi percorsi narrativi, l'artista crea un nuovo, più ampio e alternativo spazio di appartenenza.